Eto'o, questa finta non fa impazzire
Tanta attesa a Douala, ma anche in Italia: ieri era il grande giorno della verità di Samuel Eto’o, il momento in cui l’attaccante camerunese, ormai dato per sicuro partente in direzione Russia, direzione Anzhi Makhachkala, avrebbe dovuto, convinzione comune, quantomeno dare l’ufficialità della trattativa, dire definitivamente sì al munifico ingaggio garantito dal ricco patron della squadra del Daghestan con tutti gli annessi e connessi dei quali si è vociferato (villa extra-lusso, jet privato, e compagnia briscola). Una mattina di ansia fra i tifosi interisti e i fan del giocatore che si sono accalcati all’esterno dell’albergo, per sapere finalmente il destino del bomber, che alla fine, interrogato proprio sulle trattative di cui tanto si vocifera, ha risposto così: “Le trattative con l'Anzhi sono ancora in corso, non escludo una possibile sorpresa dall’Inghilterra, ma per il momento resto un giocatore dell’Inter, e posso andare come restare”.
Dovremmo essere contenti di quanto ha detto? Dovremmo rallegrarci del fatto che comunque Samuel ribadisce di essere ancora un giocatore dell’Inter? Sinceramente, dopo questa conferenza sono uscito decisamente più confuso che persuaso, e non so quanti si siano sentiti come me. Confuso soprattutto per un motivo: perché queste parole di Eto’o, soprattutto il passaggio sulla squadra di Premier, a pochi giorni dalla chiusura del mercato, sembravano rimescolare nuovamente tutte le carte mercato. Sembravano, anche perché visti gli ultimi sviluppi della giornata molto probabilmente non cambierà molto, visto che alla fine Eto'o se non ha detto ufficialmente sì ai russi è molto vicino al farlo (magari lo avrà già fatto durante questa notte, dopo che quest'editoriale sarà stato pubblicato). Sta di fatto che forse quella di ieri era l'occasione ideale per fare maggiore chiarezza, per dire una volta per tutte come andranno le cose; anche perché i tifosi, che all’idea della cessione di Sneijder avevano fatto pressoché fronte comune per il ‘no’, della possibile partenza del camerunese molti (non tutti) hanno iniziato a farsene una ragione, capendo magari il desiderio del giocatore di voler capitalizzare al meglio l’ultimo contratto della sua carriera e la voglia di provare una nuova avventura dopo aver tutto con l’Inter, cosa della quale i supporters non finiranno comunque mai di ringraziarlo (anche se non sono mancate le urla di chi lo definisce un mercenario in stile Ibra). Insomma, meno mind games forse sarebbero stati più graditi.
Eto'o, invece, si è divertito a rimescolare tutte le carte: quella di Samuel suona ovviamente come una strategia comunicativa atta a non scoprirsi troppo presto, ma indubbiamente queste parole, prese a caldo, senza interpretazioni, hanno fatto sorgere nuove domande: davvero l’Inter avrebbe accettato di rinforzare una possibile rivale inglese nella corsa alla Champions, cosa che il suo passaggio in Daghestan scongiurerebbe con buona pace di tutti? E quel “posso rimanere come andare via” come avrebbe dovuto essere interpretato? Come un dribbling sulle voci che alla fine porterà alla sua permanenza in nerazzurro, col rischio magari che, in nome di questo benedetto Fair Play Finanziario, avremmo visto riaprirsi le porte dell’uscita di Corso Vittorio Emanuele per Wesley Sneijder, malgrado il dietrofront di Ferguson? Insomma, Eto’o si è prodotto in una sorta di finta, non fatta sul campo ma davanti ai microfoni; ma questa è stata una finta che probabilmente non avrà fatto saltare i tifosi nerazzurri da seggiolini e divani. In ogni caso: Dasvidanya, Samuel!