Fidatevi del Demone. E non rompete le pall*
Ma che bella Inter a Verona! Eppure nelle ore immediatamente precedenti al match del Bentegodi, quando cominciavano a circolare le indiscrezioni sulla formazione dei nerazzurri, si erano sollevate montagne di proteste e cumuli di dubbi in merito alle scelte di Inzaghi.
Dopo quasi quattro anni pieni di Simone alla guida dell'Inter, c'è ancora chi è scettico sulle capacità manageriali del tecnico piacentino. Eppure i risultati non mancano, anche se nessuno è perfetto. E se perfino Guardiola inanella ko in successione, qualcosa vorrà pur dire. Ma l'interista è eternamente insoddisfatto e dà la sensazione di cercare sempre il pelo nell'uovo.
L'ultimo esempio? Correa. Il Tucu ha risposto alla grandissima con i fatti: un gol, due assist, due legni e tanto lavoro con e per la squadra. Una prestazione di livello altisismo, a prescindere dal valore dell'avversario, non esattamente il Real Madrid. Ma questo nulla toglie alla prova colma di contenuti dell'argentino, oggettivamente in una posizione più che scomoda da mesi (anche se non soprattutto per colpa sua). Quando si era iniziato a vociferare della scelta di mandare in campo dal 1' il numero 11, tantissimi tifosi sono stati sopraffatti dallo sconforto e anche qualche addetto ai lavori aveva storto il naso. Poi, per fortuna, il campo resta l'unico giudice affidabile. E supremo.
Gloria? Giubilo? Macché. Il pensiero di qualcuno, dopo il 5-0 del Bentegodi con il Tucu protagonista, è stato il seguente: "Bene, benissimo, ma la titolarità di Correa decreta la bocciatura definitiva di Taremi". Che stasera, puntualmente, sarà titolare in Champions. E mangari sarà pure decisivo come già capitato con Stella Rossa e Arsenal.
Fidatevi del Demone. E non rompete le pall*.