Finalmente!
Finalmente!
Mancano davvero poche ore e finalmente la tanto agognata prestagione vedrà ufficialmente il traguardo dell’arrivo. Il primo match ufficiale di Coppa Italia, sebbene sia un fuori programma nella recente storia nerazzurra, offre la più ghiotta delle occasioni per lasciarsi alle spalle le sofferenze che il mese di agosto, per ora, ha saputo riservare agli appassionati interisti. Finalmente, a questo punto, diventa la parola chiave di questi concitati momenti, perché le luci e ombre emerse nei 13 giorni trascorsi negli States, l’annuncio della presenza di Erick Thohir a Milano (poi smentito, ma che comunque ridà vigore alla trattativa) e il grande silenzio sul mercato dei dirigenti nerazzurri Marco Branca e Piero Ausilio lasciano grandi spazi di manovra all’intero staff nerazzurro. A partire dallo stesso Mazzarri, passando proprio per gli uomini mercato fino al grande capo (almeno per ora) Massimo Moratti, tutti hanno segnato sul proprio taccuino gli ultimi aggiustamenti necessari per un inizio di stagione in grado di far ritornare grande il brand Inter.
PROPRIETÀ - Partendo dalla testa, la trattativa per la cessione di parte del club al tycoon di Giacarta sta virtualmente distraendo gran parte dell’ambiente dall’obiettivo più importante: quello di creare un’Inter vincente. Dalla normalità di una trattativa difficile si è passati alla frenesia della necessità di vendita. I continui viaggi (presunti o programmati) di Thohir verso Milano, i tweet e gli apprezzamenti del magnate e l’assordante silenzio della famiglia Moratti ci stanno portando sempre di più verso la ferma convinzione che la realtà nerazzurra necessiti prima di tutto di uno spasmodico bisogno di investimenti. Facendo un passo indietro verso la tournée americana è innegabile che al solo confronto delle formazioni iniziali, perfino il Valencia (giunto quinto nello scorso campionato spagnolo a 35 punti dal Barcellona campione) è sembrato possedere un tasso tecnico e qualitativo superiore a quello nerazzurro. E allora, purché si proceda velocemente nell’una o nell’altra direzione, l’augurio resta quello che la trattativa, in positivo o in negativo, possa concludersi al più presto, se possibile anche nelle prossime 24 ore.
IL CAMPO – Il confronto con le altre squadre, l’abbiamo detto, è sembrato essere in gran parte impari almeno sulla carta. Ma nel mondo del pallone è il campo 99 volte su 100 a stabilire le giuste sentenze. A due soli giorni dal match d’esordio ufficiale in Tim Cup, Walter Mazzarri deve fare i conti con una difesa ancora in netta difficoltà (soprattutto nella gestione delle ripartenze avversarie e nel controllo del campo sui calci piazzati a proprio favore), con un centrocampo lento e statico non in grado di garantire la giusta copertura alla linea difensiva e allo stesso tempo incapace di trasformare rapidamente la fase di non possesso in ripartenze fulminee e, infine, con un attacco spuntato ancora avulso dal corpo macchina dell’intera squadra. Sulla carta mancano tanta qualità in mezzo al campo, dove un mediano capace di abbinare costruzione e distruzione di gioco resta la priorità, un esterno di destra attento in fase difensiva e predisposto alla copertura di grandi zone del campo e, probabilmente anche un attaccante in grado di completare il reparto in attesa del rientro a pieno regime del Principe Milito.
MERCATO – Ovviamente le richieste di Mazzarri al duo Branca-Ausilio sono andate (da Pinzolo ad oggi) proprio in questa direzione e i nomi che sono circolati con più insistenza restano, probabilmente, anche quelli più adatti all’inserimento in queste dinamiche di squadra. Isla più di Van der Wiel e Nainggolan più di Taider (anche se per questioni economiche potrebbe ribaltarsi la gerarchia iniziale) sono il mediano e l’esterno più adatti al 3-4-2-1 mazzarriano e, sebbene il nome di Samuel Eto’O riecheggi con grande forza nel cuore dei tifosi interisti è Pablo Daniel Osvaldo il nome della punta che meglio si sposerebbe nello scacchiere tattico del tecnico di San Vincenzo. Come detto, però, lo strano silenzio che sta accompagnando il lavoro dei dirigenti nerazzurri allontana di qualche giorno la possibile conclusione di queste tormentate trattative. Giusto il tempo di attendere l'ennesimo sbarco a Milano di Erick Thohir. Che sia finalmente arrivata l’ora del grande cambiamento?