Fine di uno Stra-anno. Guarin-Juan, che botti! Ora vice-Milito e progetti futuri
Come ogni anno, il 31 dicembre è sinonimo di risultati. Si tirano le somme, si fa il punto della situazione pensando sempre al meglio per il futuro. Lo fanno tutti, è pronta a farlo anche l'Inter. Dal punto di vista dei risultati, visto lo standard attuato nelle ultime stagioni non c'è da essere soddisfatti: sesto posto in classifica nello scorso campionato, tanti cambi di allenatore, da Ranieri a Stramaccioni. Lì però, il 26 marzo, sembra che l'annata dei nerazzurri abbia assunto una piega diversa. E' arrivato Andrea Stramaccioni, direttamente dalla Primavera guidata egregiamente alla conquista di uno straordinario Next Generation Series. Tante aspettative per un giovane fino ad allora poco sponsorizzato.
La grinta, la voglia di lavorare, di studiare tutti i dettagli, ha fatto sì che Stramaccioni, dopo la conquista dei preliminari con l'Europa League, sia stato riconfermato sulla panchina dell'Inter. Un mercato da 7 in pagella e un inizio di stagione al di sopra di tutte le aspettative: sedicesimi di Europa League raggiunti, terzo posto in campionato, ad un punto dalla Lazio seconda, e quarti di finale di Coppa Italia. Nessuno si aspettava che si potessero raggiungere risultati simili con una squadra tutta da collaudare. Il resto è storia recente, storia ancora da scrivere.
Una storia da scrivere probabilmente senza Wesley Sneijder. Sì, perché la situazione del folletto olandese ha caratterizzato tutti i mesi finali di questo anno solare e probabilmente ne condizionerà anche il gennaio dell'anno che verrà. La situazione sembra essere già scritta, Wes non rinnoverà a cifre più basse, vuole la cessione e sta premendo per averlo. Intanto l'Inter riflette, Stramaccioni prova ad aprire spiragli ma il talento, arrivato dal Real Madrid nell'estate 2009, sembra poter concludere amaramente la sua parentesi, seppur ricca di successi, in nerazzurro.
Tornando al bilancio annuale però, l'Inter può anche essere soddisfatta di suoi due acquisti goduti per quasi tutto l'anno solare: Fredy Guarin e Juan Jesus. Due mostri, due leoni del campo, che hanno fatto ricredere tutti col lavoro sul campo, sudando giorno dopo giorno per conquistare una maglia da titolare e, successivamente, conquistare S. Siro. Un gioiello da crescere il difensore brasiliano, arrivato in punta di piedi dall'Internacional de Porto Alegre per una cifra modesta e che adesso si è almeno triplicata dopo le sue ottime prestazioni. Un centrocampista già campione di tutto col Porto il colombiano, che ha guidato l'Inter nei momenti di difficoltà, spaccando la partita contro la Juventus e decidendo quella contro il Napoli. E poi c'è Cassano, c'è Palacio, c'è Gargano, c'è Palito Pereira, c'è Mudingayi. Tutta gente con grande voglia di dimostrare che con questi colori si può ancora vincere.
Il 2012 è stato importante per il campo, per il lavoro svolto in questo contesto, ma anche a livello societario non è mancato nulla. Ernesto Paolillo, storico dirigente nerazzurro, fautore dell'ottima cantera che adesso primeggia in Italia mostrando orgogliosamente lo scudetto sul petto, ha lasciato l'Inter. E' arrivato Marco Fassone, che lavorerà per espandere il brand nerazzurro cercando anche di accorciare i tempi per il progetto più importante: lo stadio. Si è lavorato tanto in questo senso, la burocrazia di certo non aiuta ma il prima possibile tutto verrà definito, soprattutto per il bene dell'Inter. E delle sue casse. E a proposito di casse, il 2012 ha segnato anche la ricerca di capitali freschi da investire sul mercato. Si è parlato dei cinesi, la burocrazia sta portando a lungo i termini, l'operazione rimane in stand-by.
Ma si pensa dunque al futuro, con uno Sneijder in meno molto probabilmente, con i contratti di Milito, Samuel e Cambiasso da ridiscutere, proprio alla luce di quel Fair Play Finanziario che sta indirizzando il mercato dei nerazzurri. Hanno lasciato l'Inter Julio Cesar, Maicon, Lucio, tre campioni che hanno contribuito a vincere tutto, ma i cui ingaggi non rientravano più nei piani della società. Adesso si va verso un'altra frontiera, legata ad una parte fissa e una parte bonus. Si va verso la costruzione di gioielli in casa, come fatto con Longo, Livaja, ma anche con gli emergenti Romanò, Crisetig, Garritano. Una strada intrapresa nel passato, in nerazzurro nacquero calciatori come Balotelli, Bonucci, Destro e tanti altri.
Il mercato è pronto ad arrivare, così il 31 dicembre è giusto gettare un occhio anche all'anno che verrà. Progetti futuri, basati suoi giovani, ma anche a gente esperta utile da subito alla causa nerazzurra. Arriverà dalla Lazio Tommaso Rocchi. Operazione definita ormai, a Lotito andranno circa 400 mila euro mentre l'attaccante percepirà circa 1 milione di euro con la possibilità di prolungare il suo contratto con l'Inter qualora le cose dovessero andare bene in questi 6 mesi. Si guarda al Brasile, con Paulinho che piace sempre, con Fernando che guadagna sempre più consensi e con Victor Andrade, il nuovo Neymar, che chiama. Si guarda in Danimarca, con i giovani Olsen e Knudsen pronti a crescere in quella che diventerà l'Inter del futuro. Dal Napoli arriverà Campagnaro. Aspettando i botti di mercato, ecco quelli che annunciano il nuovo anno. Auguri!