Firenze importante, ma critiche oltre ogni limite. Ora lasciatelo lavorare
Firenze, forse la prima gara pesante della stagione. Ovviamente non per una classifica che ai primi di ottobre non può essere delineata, ma per tutta una serie di rumors che hanno creato una situazione, a parer mio, che rasenta il paradossale. Non voglio mettere in dubbio la gravità di una sconfitta come quella contro il Cagliari (personalmente la valuto addirittura 'doppia', perché giunta proprio nel momento in cui certezze fino allo scorso anno sconosciute erano in aumento costante), ma reputo esagerate le critiche che sono state mosse nei confronti dell'uomo del momento: Walter Mazzarri.
Il mister non ha certamente bisogno di avvocati difensori perché di personalità ne ha da vendere, ma reputo eccessivo numero e natura di questi attacchi, con frasi che hanno superato di gran lunga il limite dell'educazione e della critica costruttiva. Vorrei sviluppare questo concetto con una considerazione che nel calcio di oggi sta avendo sempre più peso, il rapporto con l''esterno'. Ammetto la mia profonda stima nei confronti di quei personaggi che, senza mai cadere nella maleducazione, si dimostrano 'animali' da microfoni e conferenza (reputo Mourinho - forse troppo facile starete pensando - il non plus ultra in questo senso), ma in un ambiente dove i comportamenti finti sono all'ordine del giorno preferisco un genuino che non nasconde la propria 'allergia' verso tutto ciò che sta 'intorno', piuttosto che uomini di calcio che si rapportano al mondo-media con frasi di circostanza e di comodo (Mou era, certamente, anche un attore, ma nessuno dica che basasse i propri interventi su frasi e comportamenti banali).
Tornando a mister WM, non nascondo le sue colpe, al pari dei giocatori, e ritengo ancora la stagione appena iniziata il vero 'arbitro' della sua esperienza all'Inter (per vari motivi), ma questa posizione presa quasi a tavolino da parte della maggior parte del popolo interista non la comprendo: frasi che superano ogni limite, andando sul personale e invitandolo a ogni occasione a farsi da parte. Io mi chiedo: per quale reale, vero, concreto motivo? Dopo solo sei giornate e con un anno particolare alle spalle dove ha ottenuto risultati, comunque, sufficienti, perché accanirsi in questo modo, per quella che ormai valuto come una vera e propria moda? Proseguo sull'allenatore cercando di esortare (per il bene di tutti) tifoseria e ambiente nerazzurro in generale a lasciarlo lavorare in tranquillità, evitando di crare inutili problemi interni, per di più a inizio stagione. Poi, come lo stesso Mazzarri ama sempre ribadire, a fine anno si tirereranno le somme.
E mentre viaggio con destinazione Firenze, per poi camminare tra le varie bellezze di questa meravigliosa città in attesa di trasferirmi al Franchi, penso alla gara che andrò ad analizzare e valutare questa sera e sinceramente non riesco a sbilanciarmi su un possibile 1-X-2 finale. Partita da tripla, l'Inter è Pazza e ad oggi non offre certezze e continuità. Potrebbe essere vittoria convincente, pareggio scialbo o sconfitta scomoda, anche se in quest'ultimo caso si tratterebbe di situazione pesante. Non per la classifica in sé, ribadendo il concetto della stagione ancora ai nastri di partenza, ma per il momento che l'ambiente esterno ha creato e che l'1 in schedina non migliorerebbe di certo.
Firenze, partita dal peso doppio, come espresso in apertura: per i punti, ovviamente, ma anche per l'aspetto psicologico. E quindi spero che il 2 fisso venga in soccorso, per calmare gli animi e rilanciare tutto e tutti: ambizioni, squadra e anche lui, che probabilmente se lo merita, Walter Mazzarri. Alle 22.45, minuto più, minuto meno, questo editoriale sarà già archivio e solo i 90' toscani diranno come saranno le ore post-Fiorentina. Quiete o terremoto? Appuntamento a tarda serata, ma che sia rilancio immediato o ulteriore caduta, mi auguro che il buon senso possa, indipendentemente da tutto, prevalere. Perché questo sarebbe il primo, vero, grande passo per sperare in una buona stagione.