Fuori uno, dentro l'altro: la mossa che farebbe la differenza (con uno sgambetto non male)
Scenario che troverà d'accordo alcuni (pochi probabilmente), in disaccordo altri, taluni penseranno invece che sia pazzo e non capisca nulla di calcio. Ma questo sport è bello anche perché è una religione libera, ognuno ha le proprie idee e c'è chi, come me, non stravede particolarmente per Mauro Icardi. Vero, verissimo, parliamo di un classe '93 che in Italia ha sempre segnato e continuerà a farlo, eventualmente, anche negli altri campionati, ma nonostante l'età non vedo così tanti margini di miglioramento, al netto delle sue caratteristiche che talvolta stonano nel calcio di oggi.
A palla lontana, infatti, Maurito fa parecchia fatica, e quando la squadra affronta avversari che sul piano del palleggio possono avere la supremazia per caratteristiche e/o per qualità tecniche superiori, obbligando l'Inter a giocare in contropiede, l'argentino sparisce nella maggior parte delle occasioni (vedi il ko di Napoli in campionato, quando la squadra migliorò nettamente proprio con la sua uscita). E non è un caso che Roberto Mancini lo abbia tenuto fuori in alcune gare importanti.
L'attaccante centrale puro che fino a qualche anno fa era presente in qualsivoglia squadra oggi non c'è più. Sta scomparendo in favore di punte complete, in grado di essere utili in fase di possesso, di contropiede e anche a sfera lontana. Situazioni che a volte limitano l'Inter con la presenza in campo di MI9. Ovviamente stiamo parlando di un killer d'area di rigore, nessuno può negare questa sua dote, ma con un'intuizione di mercato l'Inter potrebbe essere ancor più forte e completa con la sua cessione.
Come già detto in varie occasioni e anche in altre sedi, per una cifra importante (40-45 milioni di euro) non mi opporrei alla sua partenza, con il desiderio che in un secondo momento il club faccia di tutto per convincere Zlatan Ibrahimovic a sposare nuovamente il progetto nerazzurro. Parametro zero, ci sarebbe da discutere sull'ingaggio (fuori portata quello percepito attualmente al Paris Saint-Germain), ma a livello tecnico le prospettive immediate sarebbero certamente importanti. Molto probabilmente superiori.
Con i soldi di Icardi sarebbe comunque necessario un ulteriore intervento per affiancare a Ibra un'altra punta di sicuro valore (lasciando da parte il discorso riguardante Stevan Jovetic, mentre per Adem Ljajic l'addio è ormai scritto), ma l'attacco farebbe sicuramente un salto di qualità con il giusto lavoro di osservazione e valutazione delle varie opportunità. Ma in questo senso Piero Ausilio e RM rappresentano una garanzia.
Via Maurito per una cifra importante, dentro Ibra a zero affiancato da un buon attaccante con la possibilità di concludere un'ottima plusvalenza con la cessione del primo. Questa la ricetta per un'Inter pronta a dar fastidio (veramente e non solo a parole) alle big della Serie A. Perché al Mancio interessa soprattutto il presente, meno il futuro, considerando che il prossimo, verosimilmente, sarà il suo ultimo anno sulla panchina dell'Inter.
Per tornare ai vertici serviranno quindi uomini pronti, con mentalità vincente e abituati ai grandi palcoscenici. Se si presentasse questa occasione di mercato la società dovrebbe fare di tutto per coglierla. Certi treni (Zlatan a zero) non passano ogni anno. E sarebbe quindi il caso di non spianare la strada al Milan, che non vede l'ora di riabbracciare il genio di Malmö. Uno sgambetto, dopo quello per Geoffrey Kondogbia di un'estate fa, non sarebbe per nulla male.