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Giù le mani da Kovacic

di Filippo Tramontana

Siamo solo a marzo, è passato appena un mese dalla chiusura del mercato invernale, il campionato è ancora lungo e tutto da giocare eppure si parla già di cosa potrebbe accadere alla rosa nerazzurra da giugno in poi. Ma se riflettiamo un attimo e prestiamo attenzione a quello che sta succedendo all’Inter dall’arrivo di Thohir tutto questo assume un contorno più che normale. Il nuovo presidente e proprietario ha portato molto entusiasmo soprattutto per come si è mosso sul mercato e per le decisioni ferme e convinte che ha preso e sta ancora prendendo a livello societario. La rivoluzione è in atto e finalmente se ne vedono i contorni. Dopo gli arrivi di Hernanes e Vidic non sembra più un sogno pensare al concretizzarsi di trattative riguardanti altri nomi di grido quali Dzeko, Morata o Nani. Ma qualcuno dovrà pur uscire dalla rosa.

Escludendo i giocatori in scadenza, il mercato in uscita potrebbe riguardare calciatori importanti ora agli ordini di Mazzarri: Alvarez, Ranocchia, Handanovic e Kovacic sono, non a caso, i più richiesti. Penso che ci sia una logica per l’eventuale cessione di ognuno di loro escluso Kovacic. Non toccatemi Mateo! Facciamo un piccolo passo indietro: a gennaio 2013 l’Inter fa un enorme sforzo economico per assicurarsi le prestazioni di uno dei giovani più promettenti e richiesti d’Europa pensando di poter un giorno costruire la squadra attorno a lui. Si era ancora nel pieno del progetto giovani di Stramaccioni ma Kovacic sembrava già pronto a esplodere nonostante i soli 18 anni d’età. Ma in Italia lo scotto da pagare è alto, non ci si abitua al calcio italiano in soli 3 mesi soprattutto se hai da poco compiuto la maggiore età e ti trovi il numero 10 di Sneijder sulle spalle a San Siro. Mateo ha trovato e sta ancora trovando le sue difficoltà ma pare evidente che il potenziale del giocatore sia di livello altissimo.

Guai a cederlo! Guai a vendere un giocatore pagato la bellezza di 11 milioni più bonus per la stessa cifra un anno dopo. Nella nuova situazione interista sono convinto che Thohir non cederà a nessuna tentazione e non lascerà partire uno dei giovani più talentuosi d’Europa. Il punto non è se Kovacic vale, il punto è riuscire a farlo crescere, a farlo diventare un campione e questo compito spetta a società e settore tecnico. Mateo è un patrimonio dell’Inter e se si vuole finalmente costruire una squadra competitiva non si può prescindere da lui. La forza di una società e la bravura di un tecnico stanno anche in questo: saper trasformare il diamante grezzo in un gioiello inestimabile. Giù le mani da Mateo, facciamolo diventare un campione al servizio dell’Inter con il 10 sulle spalle!


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