Gran Player
In quanti un anno fa, proprio di questi tempi, avevano criticato l’acquisto di Fredy Guarin? Un giocatore rotto, arrivato addirittura in prestito oneroso per giocare la miseria di 6 partite… In molti avevano sparato addosso al Brancausilio, il nuovo digestivo per gli acquisti sbagliati. Anche io confesso, nonostante fossi un grande estimatore del Giaguaro, avevo cominciato a farmi venire qualche dubbio quando il suo ritorno in campo continuava a ritardare. Poi però lo staff medico nerazzurro ha riparato tutti i danni dei colleghi portoghesi e già al suo ritorno in campo il 1° aprile contro il Genoa non ho più avuto nessun dubbio. Poi il cielo si è aperto quest’estate nei preliminari di Europa League.
Guarin ha iniziato a far ricredere critici e detrattori, compresi quelli dei due direttori interisti, mentre contemporaneamente si sono
finalmente rivisti luccicare gli occhi di Moratti, come non succedeva da tempo, dopo il suo straordinario gol al Vaslui con uno slalom cominciato a metà campo. La strada sembrava spianata ma ancora qualche difficoltà personale del colombiano, mixate al tridentone che gli lasciava poco spazio, hanno creato ancora un po’ di nebbia intorno a Guarin, una nebbia che ha poi spazzato via a suon di Bombe. Da quella incredibile di Bergamo su punizione a quella di ieri contro il Bologna per chiudere il cerchio, passando attraverso il gol su azione da corner contro il Napoli, l’Inter si ritrova di nuovo un Gran Player in casa. (Dicesi Gran Player la versione 2.0 del Top, l’unica in grado di far venire giù San Siro).
Fisico imponente, straripante e con la dinamite nei piedi Guarin si sta prendendo l’Inter sulle spalle. Non è neanche tornato a casa per le vacanze di Natale per il debito di riconoscenza che ha nei confronti della società che l’ha comprato rotto, l’ha curato e ha sempre creduto in lui. Niente Miami o Caraibi ma il freddo di Milano e i parenti più stretti, una gita a Roma e una semplice play station per non perdere di vista l’obiettivo, il suo pensiero fisso: vincere per sdebitarsi con l’Inter e Moratti. Adesso i 12 milioni pagati per il suo cartellino si sono trasformati in un autentico colpo di mercato, continuano a rivalutarsi e non solo per gli 8 gol in 27 partite già realizzati a metà stagione. Il Gran Player è infatti anche un uomo d’altri tempi, uno che parla ancora di responsabilità e ne conosce il significato, da cui molti altri che hanno in testa solo € e $ dovrebbero imparare.