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Grazie Danilo

di Simone Togna

L’uomo prima del calciatore. L’appartenenza prima della tecnica. L’essere fondamentali anche senza la titolarità. Danilo D’Ambrosio saluta l’Inter. Con una commovente lettera d’addio il difensore campano ha ufficializzato quello che ormai tutti sapevano, il suo addio alla Beneamata. Ecco, come anticipato sui nostri canali social dall’amico Filippo Tramontana, non si è dato abbastanza spazio alla notizia. Nove anni a Milano sono una vita. Una parte fondamentale della carriera. E dimostrano come ci si possa innamorare, calcisticamente parlando, anche di calciatori “normali”, non di campioni leggendari che entreranno di diritto nella storia del calcio.

Ecco, qualsiasi tifoso di ogni squadra di calcio vorrebbe vedere un ragazzo applicarsi come Danilo ha fatto con l’Inter. Dedizione al lavoro, sacrificio, voglia di arrivare. Il noi prima dell’io. D’Ambrosio è un esempio da seguire, senza se e senza ma. Guai poi a sottovalutare le sue qualità sul verde. Tutti ricorderanno il salvataggio contro l’Empoli, come il gol a Roma contro la Lazio, quando “l'ha presa Vecino”. Già, ma prima l’aveva pareggiata il 33 nerazzurro. Avete presente quella frase: “L’importante è uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto?”. Ecco, per me rappresenta al meglio il calciatore, ma pure l’uomo, Danilo D’Ambrosio. Peccato non sia stato salutato in un San Siro stracolmo dal pubblico amico. Che non abbia ricevuto il tributo dei tifosi nerazzurri a casa sua.

L’ultima sua presenza con la Beneamata sarà però quella della finalissima di Istanbul, un epilogo, risultato a parte, da campione. Con l’affetto social di queste ore che certamente avrà raggiunto lui e la sua splendida famiglia. Nel frattempo resto consapevole che non sarà facile trovare uno come lui, anche per l’importanza nello spogliatoio, nell’Inter che sarà.

In bocca al lupo DD33!


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