Grazie Martinez. Anche a nome di Luciano
Lautaro stia tranquillo, stavolta non è lui il Martinez chiamato in causa. Il riferimento va a Roberto, commissario tecnico del Belgio che è arrivato terzo al Mondiale in Russia. Il motivo? Aver rotto con Radja Nainggolan, cancellandolo definitivamente dalla lista dei suoi convocati. Uno spreco, considerando la caratura del giocatore che anche in una selezione così ricca di talento avrebbe trovato spazio. Non a caso, la ragione del suo addio ai Diavoli Rossi non è né tecnica né tattica, bensì caratteriale. Non è dato sapere cosa sia accaduto tra i due, se ci sia stato o meno uno scontro, di certo c'è che Martinez non apprezzi molto il personaggio Nainggolan a prescindere dal calciatore, e per questo abbia coraggiosamente scelto di farne a meno. Portando a casa e restituendo anche qualche frecciata a distanza con il diretto interessato durante l'avventura in terra russa.
Perché il ringraziamento? Semplice, in un periodo in cui in casa Inter e tra la popolazione nerazzurra, a pochi giorni dal derby che apre un ciclo da far accapponare la pelle, il rischio di perdere per strada pezzi importanti causa impegni con le Nazionali è sempre elevato. E al di là del sospiro di sollievo legato agli esentati Vrsaljko, Brozovic e D'Ambrosio e al non impiegato Asamoah, tutti gli altri convocati hanno risposto come sempre alla chiamata della patria, esponendosi al pericolo di infortuni di varia natura che ne avrebbero pregiudicato l'utilizzo con la maglia nerazzurra. Non è paranoia, perché i precedenti abbondano e anche in questa tornata di trasferte internazionali l'Inter rischia di dover fare a meno, almeno nel derby, di Matias Vecino. Il quale, prima dell'amichevole contro il Giappone, ha accusato un fastidio muscolare alla coscia ed è tutt'ora sotto valutazione. Invece di prenderla, stavolta El Mate rischia di perderla (la stracittadina). Incrociamo le dita, perché comunque non sembra un problema grave ma va considerato a dovere.
Per fortuna, la presa di posizione di Martinez ha permesso a Luciano Spalletti di godersi per entrambe le settimane di pausa dal campionato il suo pupillo Radja, che saltando gli impegni belgi contro Svizzera e Olanda ha potuto proseguire la rincorsa alla migliore condizione dopo la partenza ad handicap in pre-season. Non serve particolare immaginazione per considerare l'indo-belga un elemento fondamentale per il trittico di trappole che attende l'Inter. Averlo al meglio, non più al 60 ma al 70-80% sarebbe un toccasana per le ambizioni nerazzurre. Nainggolan ha tutti i crismi per essere uomo-derby (e nell'intervista alla Rosea è apparso piuttosto carico), come lo è stato all'ombra del Cupolone. Per caratteristiche, è il giocatore in grado di alterare gli equilibri a centrocampo e se sta bene può fare la differenza già domenica sera contro il Milan, quando gran parte dei 150 mila occhi presenti al Meazza saranno rivolti a lui. E Radja non è tipo da nascondersi, come accaduto quando ha chiuso pubblicamente il suo discorso con la Nazionale sottolineando l'altrui paternità della decisione. I Diavoli Rossi sono ormai per lui un capitolo chiuso. Adesso si sta già dedicando ad altri diavoli, quelli rossoneri.
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