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Grazie papà

di Gianluca Scudieri

Oggi è il 19 marzo e dunque auguri a tutti i Giuseppe che stanno leggendo e a tutti i papà. Parlando di padri non si può non discutere di quello che a detta di tutti è stata la figura paterna dell’Inter degli ultimi 20 anni, vale a dire Massimo Moratti e quale momento migliore per farlo nella settimana nella quale l’Inter ha annunciato la partnership con Pirelli. Il nesso è presto spiegato: senza l’intervento dell’ex numero uno nerazzurro la relazione ventennale non sarebbe perdurata nel tempo e si sarebbe interrotta. 

Non si discute la natura dell’accordo, è evidente che le cifre raggiunte siano inferiori a quelli auspicati dal nuovo management, ma non si può negare che visti gli eventi susseguitisi sul finire del 2015 più di così non si poteva ottenere. Con ciò non si dice che la nuova dirigenza non abbia giocato alcun ruolo nel rinnovo, ma senza l’intervento del papà, verosimilmente, il fronte fra l’Inter e la società con sede in Bicocca non si sarebbe riaperto. Questo fanno i padri: cercare di risolvere le situazioni complicate per i figli anche se loro sono grandi abbastanza per gestirle autonomamente e su questo Moratti non può essere criticato. Sotto la sua proprietà ha sempre agito per il bene della squadra, ma forse non ha fatto lo stesso se si intende il club come società per azioni, quale è Fc Internazionale. 

Questo si è reso ben evidente dal 23 maggio del 2010 quando per assecondare tutti i suoi figli, ha acconsentito a premi cospicui e aumenti di ingaggio spropositati che hanno portato alla situazione attuale: molti dei reduci della finale di Madrid, il punto più alto della storia recente nerazzurra, ha approfittato dello sfogo di qualcuno, poi fatto rientrare dal buon cuore di Moratti, per chiedere a propria volta lo stesso trattamento. Come in una famiglia reale qualche figlio, geloso forse del trattamento riservato a un fratello, ha puntato i piedi e il papà, intenerito, invece che puntare i piedi con tutti alzando la voce ha concesso regali. Purtroppo questo atteggiamento sempre troppo conciliante alla lunga non ha pagato, visto anche il cambiamento normativo introdotto dalla UEFA (su cui soprassediamo per non dilungarci troppo). Avrà sbagliato nel 2010, ma l’ha sempre fatto per dare più chance di vittoria alla sua squadra, più possibilità di gioire ai tifosi. Sin dal 1995, primo anno di presidenza nerazzurra, ha sempre fatto di tutto sul mercato per regalare soddisfazioni: Ronaldo, Figo, Vieri, Toldo, Roberto Carlos, Adriano, Stankovic, Samuel, Recoba, Ibrahimovic e Vieira fra gli altri sono stati portati a Milano con questo scopo. Sarebbe stato bellissimo poter continuare a bearsi dei regali paterni senza pensare alla realtà, ma purtroppo non è così. 

Tornare a fare questo mercato sarà impossibile, ma con una gestione più oculata, più da società che dettata dai sentimenti, si potrà vedere un miglioramento da questo punto di vista e già nella passata stagione qualcosa si è iniziato a intravvedere. Nulla a che fare con la gestione Moratti, sia chiaro, ma sono tornati a vestire il nerazzurro talenti cristallini che erano ambiti da molti altri top club esteri e questo non può che essere un punto di partenza per quello che sarà il futuro. Buona parte di quello che accadrà, però, dipenderà dalla classifica finale di questa Serie A perché, una qualificazione alla prossima Champions League darebbe una spinta in più alla dirigenza in fase di trattative e darebbe anche respiro alle casse del club. Thohir non è Moratti e questa non è una critica verso il presidente, solamente una presa di coscienza: il cuore fa accettare di prendere scelte difficili, ma non è detto che queste siano giuste; parimenti essere freddi e razionali non garantisce scelte oculate e necessariamente corrette. Ha sbagliato e ha fatto tante cose buone Moratti a suo tempo, molto di buono sta facendo il tycoon indonesiano, ma nemmeno lui è e sarà esente da errori. I due, però, hanno una cosa in comune: l’affetto che provano per la squadra, solo che lo esprimono in modi diversi. Adesso sta alla squadra ripagare l’affetto di questi due papà che coccolano l’Inter in due modi diversi, ma che vogliono rivederla in quella competizione che ha dato la gioia più grande a Moratti e che potrebbe dare il primo grande sorriso al nuovo presidente, con buona pace di Spalletti.

Auguri a tutti i papà.


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