Ha senso non porsi degli obiettivi?
Inter in corsa per lo scudetto? Inter a caccia del Napoli per il terzo posto e rivelazione della Serie A? Questo si diceva dei nerazzurri dopo le prime giornate. Una squadra che veniva da un finale di stagione nero, ripartita da un tecnico quadrato, ma con la stessa rosa. Una squadra che ha stupito tutti, perfino Mazzarri (per sua stessa ammissione). Jonathan è un altro, Alvarez è rivitalizzato e via dicendo… Un gruppo prima di tutto, con voglia di correre, sacrificarsi e giocare facile, con l'umiltà giusta per non dare per scontata nessuna partita.
Tutto vero, ma da lì l’illusione, che non ha mai sfiorato Mazzarri, di potersela giocare fino in fondo per le posizioni nobili e una aspettativa eccessiva. Troppi pareggi, punti gettati al vento e prestazioni discontinue, quindi processi al tecnico man mano che il distacco dalle prime aumentava. La rosa è la stessa dell’anno scorso, con uguali limiti e problemi (e alla lunga viene fuori) . I risultati poi in questo periodo non arrivano, per usare un eufemismo, e non parlare di crisi o gridare agli errori arbitrali (entrambi concetti credibili).
Mazzarri ha stoppato tutti e ha chiarito (o chiesto di chiarire) un concetto: l’Inter quest’anno non ha obiettivi precisi, che sia Champions o Europa League, a fine stagione si faranno i conti, si pensa gara per gara. Una frase che ormai entra in testa come il “prima si vende e poi si compra” sul mercato (aspettiamo entrambe le cose). Thohir da Giakarta ha servito un assist al tecnico, magari scontentato l’ambiente, spiegando che si tratta di una stagione di transizione, nemmeno di anno zero (quello sarà il prossimo). Che si dovrà fare il massimo. Mazzarri ha ripetuto nel post gara del Marassi: "Giusto quello che afferma Thohir, ma qui non si accontenta nessuno”.
Bene sia così, ma in campo non si vede. Una squadra come l’Inter un obiettivo deve averlo chiaro in testa, giocare senza è rischioso, pur pensando gara dopo gara. Togliere aspettativa a un gruppo di giovani e giocatori esperti mette in condizione, anche inconsciamente, di non scendere in campo col coltello tra i denti. E senza ambizione non si cresce, sarebbe buttare via una stagione (storia di quasi tutte le annate post Mou).
Servirà quindi dimenticare subito questo inizio di 2014 con tutto contro. Bisognerà fare chiarezza, anche rispetto alle scelte di mercato. Metà squadra non può pensare alla prossima meta (Ranocchia e Guarin su tutti) e l’altra al futuro lontano (a fine stagione in parecchi lasceranno al termine del contratto).
E dal Catania sarà bene ripartire dallo spirito di inizio stagione, di rivalsa, senza limiti e con la voglia di arrivare più in alto possibile. Dare fastidio a tutti l’obiettivo, magari con i piccoli innesti per completare la rosa al più presto (in attesa della grande cessione, se ci sarà). L’anno zero sarà il prossimo, ma è obbligatorio iniziare a pensare al progetto con 6 mesi d’anticipo. Thohir ha tolto le aspettative, ora tocca all’Inter e a Mazzarri uscire dal tunnel...