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Ca(lh)os arrivato

di Egle Patanè

Caso arrivato. Nelle scorse ore sembrava ci fosse una tendenza verso una ricerca piuttosto convulsa di un caso Inter da schiaffare sulle prime pagine in attesa del ritorno al campionato andato in pausa per le solite fastidiosissime soste per le Nazionali: fastidiosissime e talvolta noiose per gli amanti della Serie A, inquietanti e talvolta dolorose per gli allenatori, che si ritrovano, sistematicamente, a dover fare i conti con acciacchi e defezioni. Ed eccoci qui, ancora una volta con un bell'ecchecavolo. E mentre Corona tira fuori l'ennesima sorpresa dal cilindro che stuzzica l'ambiente di Appiano Gentile e l'ex ultrà della Curva Nord, Andrea Beretta decide di pentirsi e collaborare con la giustizia scatenando anche la reazione del Secondo Anello Verde, le prime pagine hanno la sua notizia... Inzaghi la sua preoccupazione.

Solo quarantacinque minuti di ​​​​​​campo per Hakan Calhanoglu ieri sera, ma il minutaggio del capitano turco non è una buona notizia: al contrario, il 20 dell'Inter, partito titolare contro il Galles è stato costretto a lasciare il campo al 45esimo per un problema muscolare che verrà valutato già nella giornata di oggi con una risonanza magnetica come lo stesso centrocampista ha spiegato a fine partita quando ha ammesso: "Non ero ancora pronto. Lo stesso punto in cui avevo accusato fastidio ha ricominciato a farmi male. Così non ho corso rischi, ha iniziato a pizzicare". Rischi che però purtroppo sono già stati corsi, partendo da Milano e aggregandosi al gruppo di Montella dopo un infortunio lungo poco meno di un mese che lo ha costretto a saltare praticamente l'intero match contro la Roma (uscito al 12esimo all'Olimpico) e quelli a seguire fino alla gara casalinga contro il Venezia, compresi Young Boys, Juventus ed Empoli. Rientrato proprio a gara in corso contro i lagunari, l'ex Milan seppur ancora non al top della forma, e nonostante un rigore - il primo - sbagliato, ha immediatamente ricordato ad allenatore, compagni e tifosi importanza e peso all'interno della squadra. Quanto ci è mancato Calha! Ecco... E a quanto pare chissà quanto mancherà. In attesa della risonanza e nella speranza che non sia una vera e propria ricaduta dell'elongazione agli adduttori della coscia sinistra rimediata appunto all'Olimpico, a Inzaghi non resta che incrociare le dita. 

Mentre Lukaku torna a Napoli in anticipo rispetto al resto dei belgi e anche Yildiz viene centellinato, Inzaghi fa i conti con Asllani titolare con l'Albania con la quale nello scorso turno di Nations aveva rimediato un problema al ginocchio, Dumfries e De Vrij alle prese con l'Olanda (l'esterno numero 2 dell'Inter ieri sera in gol contro l'Ungheria), Lautaro in campo (e in gol nel ko con il Paraguay) e gli italiani (già tutti titolari con il Belgio) tutti candidati (Barella, con tanto di acciacco, compreso) alla maglia da titolare nel match di questa sera a San Siro contro la Francia, che a sua volta potrebbe partire con Thuram in campo dal primo minuto. 'Pensierini', all'alba di un ritorno a Milano (e non con le Nazionali), che affollano le meningi del già stressato e affaticato (quantomeno metaforicamente, almeno lui) Inzaghi che dovrà vedersela con Verona, Lipsia, Fiorentina, Parma, Leverkusen, Lazio, Como... insomma un tour de force che non lascerà prendere aria neppure e soprattutto con la comodissima trasferta di Riad dove i campioni d'Italia avranno da affrontare Atalanta in semifinale e l'eventuale vincente tra Juventus e Milan in finale. Giusto un veloce recap per ricordare che, di fatto, non è neppure necessario sforzarsi a cercare grandi casi: a crearli c'è questo sovraffollamento di impegni tra club e nazionali che mai come quest'anno sta causando (forse non unica ma comunque rilevante variante) una vera e propria ecatombe di infortuni, molti dei quali anche decisamente seri. Problema annoso al quale nonostante le buone intenzioni nessuno riesce a porre rimedio. E a questo punto, l'unico obiettivo è arrivare al Mondiale per Club della prossima estate col minor numero di casi e caos possibili.

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Domenica 17 novembre