I campioni d'Italia siamo noi
di Maurizio Pizzoferrato
Tornata alla Pinetina dopo aver portato a termine la missione Champions nella lontana e immaginaria Tiraspol, la Beneamata si appresta a combattere nel faccia a faccia cittadino. Che a Milano quasi sempre non vale solo per chiedere ai Navigli chi sia la più bella del reame meneghino, ma soprattutto per conquistare punti che possano indirizzare un campionato. San Siro, il vecchio e caro San Siro, si concede per l'ennesima volta a ospitare il confronto tra due squadre, due idee, due stili così diversi racchiusi nel grande comune denominatore della milanesità, ma che da subito hanno esteso la loro popolarità in Italia, in Europa e anche nel mondo.
Dici derby e subito pensi a Milan-Inter, come domenica da calendario, o Inter-Milan, come sarà nel girone di ritorno. La stracittadina sotto il Duomo è una fotografia continua. Meravigliose quelle in bianco e nero che esaltavano la città dei tram, dei balconi con la ringhiera, della nebbia perenne che metteva a rischio lo svolgimento della partita. Il Milan con la maglia a strisce rossonere strette, l'Inter con quelle nerazzurre larghe e il girocollo. Mazzola e Rivera, i simboli dei tifosi, le loro giocate un derby nel derby. Ora Milano è grattacieli, bosco verticale, CityLife. Mazzola e Rivera sono un lontano ricordo, le maglie cambiano tonalità e grafica in ossequio al famigerato marketing, ma il derby mantiene i suoi tradizionali riti e le vigilie mantengono il medesimo pathos della sfida che non conosce età.
Il Milan comanda il campionato appaiato al Napoli con sette punti di vantaggio sui Campioni d'Italia in carica. Dopo undici giornate è tanta roba come si dice nel gergo moderno. Ma l'Inter è in salute, due rigori hanno partorito la suddetta distanza prima del derby: quello fallito da Dimarco nel finale di Inter-Atalanta e quello altamente discutibile concesso alla Juventus all' ultimo respiro del derby d'Italia. I nerazzurri di Simone Inzaghi potevano e dovevano fare di più a Genova contro la Sampdoria, quando finì con uno strano 2-2 e a Roma contro la Lazio quando, dopo un'ora di dominio e la squadra in vantaggio, si è andati incontro ad un ingiustificabile ribaltone che ha premiato la squadra di Sarri. Visto invece il percorso fin qui del Milan, ci sta quindi che l'Inter sia dietro, ma non con sette lunghezze da recuperare. Le prestazioni non dicono questo.
Gli ultimi impegni europei hanno tolto spazio ad allenamenti a gruppo completo e l'Inter è stata costretta ad un viaggio non certo agevole. Ma psicologicamente penso sia servito molto a Brozovic e compagni ottenere quei tre punti che spalancano la porta per gli ottavi di Champions. Cosa che non può vivere il gruppo Milan dopo il pari interno con il Porto che allontana in modo forse definitivo la possibilità di avanzare nella massima competizione continentale. Simone Inzaghi ha un solo dubbio riguardo la formazione da opporre al Diavolo. Da scegliere il terzo centrocampista che affiancherà gli insostituibili Brozovic e Barella, quest'ultimo fresco di rinnovo di contratto. Il ballottaggio riguarda lo splendido Vidal ammirato in Transistria e quel Calhanoglu che ancora deve sbocciare in nerazzurro.
Ma sappiamo come il centrocampista turco desideri lasciare il segno proprio domani contro la sua ex squadra e i suoi ex dirigenti che non lo hanno assecondato in sede di rinnovo contrattuale. Calha garantirebbe più qualità nelle giocate e sarebbe un fattore sulle palle ferme. L'attuale Arturo Vidal garantirebbe la faccia feroce che serve in un derby e il ricercato equilibrio tra le fasi di gioco che Inzaghi da un paio di gare sta mettendo a punto in modo da evitare ripartenze letali che con una squadra come il Milan sarà proprio il caso di evitare. Il Milan schiererà dal primo minuto lo spauracchio Ibrahimovic che ha già realizzato otto reti alla sua ex squadra. Nell'Inter si attende la grande prova in attacco da parte di Edin Dzeko e soprattutto da Lautaro Martinez, che non segna da troppo tempo, ma assoluto protagonista con una splendida doppietta nel derby di ritorno della scorsa stagione. Sì, quella dello scudetto che domani sera brillerà ancora di più sulle maglie dei giocatori dell'Inter.
San Siro, 75% della capienza, innalza per l'occasione il cartello con su scritto sold-out. Il Meazza sarà in prevalenza rossonero, ma la Curva Nord nerazzurra annuncia spettacolo, come sempre del resto. Non resta che attendere. Domani sarà una giornata lunga, piena di tensione e dei soliti riti. C'è il derby, che non è solo una partita.
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