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I M in fuga

di Fabio Costantino

Ora zitti tutti. E possibilmente, lavorare. Anche durante le festività perché di soste non ce ne saranno più fino al termine del campionato. Il consiglio di Conte alla vigilia della trasferta di Bologna può essere ben accetto anche al di fuori di Appiano Gentile. Perché in tanti, troppi ultimamente si sono riempiti la bocca di materie nerazzurre, evidenziando gravissimi problemi finanziari che, udite udite, riguardano molti altri club anche italiani, trattati però come se nel loro caso fosse un argomento marginale. Chi ha i bilanci a posto, o con tale parvenza, si conta sulle dita di una mano. Quindi un po' di silenzio e le analisi le faccia solo chi ha le competenze per esporsi. E in quanti stanno creando intorno a questo campionato un'aurea di inconsistenza, definendolo addirittura falsato dal Covid-19 che a turno sta colpendo un po' tutte le rose, al punto da mercificare quello che è un autentico dramma globale a mera discussione di tifo. Il concetto è sempre il solito: provando a trattarlo, anche se fuori luogo, come un fattore sportivo, il virus è la mannaia più democratica abbattutasi sul pallone. Sperando che la salute prevalga sempre, può privare qualunque squadra di giocatori importanti in qualsiasi momento. E non ha senso lamentarsi, o parlare di 'fortuna'. Bisogna solo stare zitti e lavorare, perché il protocollo è chiaro sin dall'inizio. E le decisioni non vengono prese da arbitri o giudici sportivi, su cui c'è sempre voglia di obiettare o diffidenza, bensì da organi ben al di sopra del calcio, che se ne fregano dei colori di maglia. Ubi maior... Certo, è dura mandar giù un contesto del genere, ma sarebbe stato meglio chiudere baracca e burattini? Il pallone è puro intrattenimento, serve a distrarsi dalle pene della vita. Soprattutto in questi giorni di festività, in cui è vietato persino uscire senza un vero motivo da trascrivere su un foglio pre-compilato, quanta gente ha gestito per ore il telecomando assistendo alle numerose partite in calendario? Probabilmente tantissima.

Sicuramente meno sono gli appassionati soddisfatti dal bilancio di questo 29esimo turno di campionato, che ha visto l'Inter vincere al Dall'Ara contro un coriaceo Bologna, badando estremamente al sodo. Una rete dell'incommensurabile Lukaku e altri 3 punti in saccoccia, 56 degli ultimi 63 disponibili. Al di là  della classifica attuale, da rifinire mercoledì, se non si tratta di un ruolino da cannibali poco ci manca. Inter non certo brillantissima, prevedibile dopo le ansie da Covid-19 al Suning Training Centre e le fatiche recenti dei Nazionali in giro per l'Europa, con esposizione al rischio contagio di cui alla Uefa evidentemente non frega nulla. A questo si aggiungono il livello di valore dell'avversario e i risultati delle partite precedenti, che potevano allentare la tensione nel gruppo nerazzurro. Bravissimo in tal senso Conte a tenere tutti sulle spine, soprattutto Ranocchia e Young che non figurano certo nella lista dei fedelissimi ma hanno dato comunque il loro contributo alla causa. Un plauso particolare per il centrale umbro, che non sa ancora cosa farà dal 1° luglio ma che ha confermato, se ce ne fosse bisogno, di essere un vero interista e di desiderare fortemente questo scudetto.

In questo momento l'Inter ha 8 punti di vantaggio sul Milan (con una gara in meno e il vantaggio nello scontro diretto), 10 punti di vantaggio sull'Atalanta (come sopra) e 12 punti di vantaggio sulla Juventus e sul Napoli, che si sfideranno mercoledì. Certo, è una posizione comoda, anzi comodissima. Magari sì, ci si può sbilanciare sostenendo che da ieri sera la squadra di Conte sia in fuga. Ma chi ha vissuto il 5 maggio 2002 o gli scudetti con Mancini nel 2008 e con Mourinho nel 2010 sa benissimo che è ancora presto, con 10 gare da disputare, per cantare vittoria. Zitti e lavorare, dunque, perché è questa la formula magica per proseguire il percorso senza distrarsi o farsi cullare da vana gloria. All'orizzonte si intravede il traguardo, però prima di adocchiarlo nitidamente bisogna ancora faticare, a partire da mercoledì contro il Sassuolo senza Bastoni e Brozovic. Un altro tassello del puzzle da mettere al suo posto.

Buona Pasqua a tutti voi.

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