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Icardi, Wanda e l'idea geniale di Simeone. Mancini riavrà Touré: i fatti del mercato

di Daniele Alfieri

"Non leggo i giornali, non sento le radio e non guardo i canali privati, se non qualche porno". Parola di Roberto Mancini, che notando poi lo sguardo rimasto serio degli inviati ha sottolineato giustamente che l'ultima è una battuta, sennò chissà cosa avremmo letto e sentito noi il giorno dopo... Gli aggiornamenti sul triangolo Icardi-Wanda-Inter vanno in onda un po' dovunque, bisogna perciò restare attenti e sintonizzati su ogni canale (e trasmissione), dato che la moglie-agente del bomber nerazzurro, fra un tweet di lavoro e l'altro, può sempre regalarci nuovi spunti in un'estate che dopo l'arrivo del Suning e l'Europeo conquistato da Quaresma e compagni avrebbe rischiato di annoiarci. La richiesta della Nara... pardon, di Icardi è semplice: il rinnovo del contratto rinnovato un anno fa con adeguamento delle cifre adeguate nel 2015. Se l'Inter risponde picche, beh, si prepari allora a rispondere anche agli assalti di Juve, Napoli, Atletico, Real Madrid e degli altri top team europei, di cui per discrezione non vengono fatti i nomi. A Wanda... pardon, a Icardi dispiacerebbe andar via da Milano, ma qualora il 23enne capitano nerazzurro continuasse a non sentirsi valorizzato dal club l'addio diverrebbe una soluzione inevitabile, per questo si attendono solo i tweet con le offerte ufficiali.

In conferenza stampa il Mancio dà la sua personalissima lettura della vicenda: a lui, in sintesi, non gliene frega un 'Banti', almeno finché Icardi si impegna e lavora sodo in quel di Riscone: ora gli basta solo che faccia almeno 20 gol. Un modo, insomma, per addossare poca pressione a Maurito, che dovrà zittire le critiche e i giudizi che lo descrivono come un centravanti poco completo e sopravvalutato, con all'attivo appena 57 gol in 122 presenze in Serie A, score a cui ha dato inizio a 19 anni. Prendete ad esempio Maradona, secondo cui il capitano nerazzurro è un uomo che non ha codici (escluso quindi anche il codice che prevede legami con le mafie, l'evasione fiscale e la violenza sulle donne), mentre invece dalla Spagna pare che Simeone sia disposto a fare follie pur di portarlo all'Atletico, arrivando chissà ai 50-60 milioni che arricchirebbero le casse dell'Inter: un'idea a dir poco geniale del tecnico che si prepara a prendere il posto di Mancini. Intanto l'attuale mister dei nerazzurri ha anche spiegato come secondo lui João Mario, obiettivo numero uno del Suning, sia un giocatore fotocopia di Brozovic, mentre uno come Yaya Touré in Italia non si è mai visto. Messaggi come sempre chiarissimi quelli lanciati dal Mancio, che pur di riavere in squadra il centrocampista del City avrebbe rifiutato la panchina dell'Inghilterra e starebbe rescindendo il suo contratto per allenare invece la Nazionale ivoriana.

Fra Mancini e Suning c'è quindi una tregua armata, visto che il primo verrebbe relegato al semplice ruolo di allenatore ("io coach" per dirla all'inglese oxfordiano di Mazzarri) e non più di manager con poteri decisionali pure sul mercato. Il suo compito sarà far rendere al meglio i giocatori giovani che gli verranno messi a disposizione, non i vecchi che invece avrebbe voluto lui. E in attesa dei rinforzi per una rosa che dovrà essere preparata a lottare su tre fronti, registriamo la cessione di Juan Jesus alla Roma, in un'operazione che frutterà all'Inter circa 10 milioni, ma ovviamente per competere per il vertice non basterà indebolire le rivali. Il salvatore non è nemmeno quel Gabriel Jesus, difficile da strappare subito al Palmeiras (e da 19enne è troppo giovane per poter essere preso in considerazione da Mancini), né i costosissimi Candreva e Keita, principali scontenti in casa Lazio, dove Lotito ha riaffidato la panchina a Inzaghi, che non è un ripiego per il patron, ma la prima scelta dopo gli accordi saltati con Bielsa, Prandelli e l'aquila Olympia. Mercato che tra i tweet degli agenti, le indiscrezioni dell'ultimo minuto e i blitz in notturna come sempre, al 15 luglio, resta più imprevedibile che mai (le uniche certezze sono le visite mediche fissate a Bergamo per Pjaca all'Atalanta e i 120 milioni del Manchester United per Pogba). Ma questo è il bello, perché chiunque sullo sfondo di notizie e rumors può aggiungere anche un po' di fantasia. Eccetto noi, che qui vi riportiamo solo la verità dei fatti.


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