Il calcio non è per tutti
Vinci il derby e ti aspetti solo complimenti. Invece no, perché il luogo comune è sempre dietro l'angolo, anche prima di Natale e dopo aver scacciato il Diavolo all'Inferno.
Walter Mazzarri mette nel sacco Massimiliano Allegri, ormai ai margini del club rossonero. Gestione pressoché perfetta quella del tecnico toscano, in una partita delicatissima e che in molti vedevano l'Inter perdente. Con Alvarez squalificato e dopo tanti buchi difensivi, l'allenatore nerazzurro ha preferito tornare alle origini, ovvero a un'Inter coperta e con poca fantasia. Almeno in partenza.
Ricky fuori, Kovacic in panchina: spazio a Zanetti-Cambiasso-Taider per un centrocampo muscolare da opporre a quello avversario. Il Milan, si diceva, arrivava col vento in poppa, vista la qualificazione in Champions e il pareggio imposto alla super-Roma di Garcia. Mazzarri, da buon stratega, ha pensato innanzitutto a non ripetere gli errori commessi contro Parma e Napoli, ovvero a non prenderle di rimessa. Primo tempo in gestione, con la grande occasione avuta da Poli su una mischia nata da corner e stop. Per il resto, rossoneri con possesso palla, ma mai pericolosi. Anzi, ci sarebbe il solito rigore solare, ma tanto nessuno si scandalizza più.
Man mano che il Milan calava, l'Inter cresceva. Mazzarri lo sa, lo sapeva già prima del fischio d'inizio, e mette dentro l'artiglieria pesante. Allegri non è altrettanto umile da capire le sofferenze dei suoi come aveva fatto il collega in avvio e paga la presunzione di cambiare Saponara con Matri invece di inserire un elemento di rottura. I nerazzurri prendono campo, a tratti dominano, finché non arriva il tacco di Palacio che consegna derby e vittoria a Thohir come regalo natalizio. Chirurgico.
Tutto chiaro? Macché! Il popolo nerazzurro s'inalbera per la formazione iniziale "troppo abbottonata e senza qualità". Critica perché ormai "Zanetti è da pensione e mandarlo in campo è come giocare in uno in meno". Elogia Allegri, che "almeno ha avuto il coraggio di lanciare il giovane Saponara".
Inter 1, Milan 0. Il calcio non è per tutti.