Il concetto di scudetto straordinario prima di un Inter-Napoli mai visto
Nessuno sa che Inter-Napoli andrà in scena mercoledì 4 gennaio, alla ripresa del campionato. Colpa di un Mondiale senza precedenti, schedulato tra novembre e dicembre, che ha spezzato la linea temporale della stagione 2022-23. Quel che è certo è che non si è giocato il 26 dicembre, come quel famigerato Inter-Napoli di quattro anni fa, quando la cronaca fece più notizia del risultato finale per ciò che successe dentro e poco lontano da San Siro. Niente replica dell'esperimento del boxing day, immancabile, invece, in Inghilterra, dove a costo di rispettare le tradizioni quest'anno è stato confermato un calendario affollatissimo senza neanche un periodo di stacco dopo la finalissima tra Argentina e Francia in Qatar. Manchester City e Liverpool, per esempio, si sono dati battaglia giovedì scorso, in una gara valida per la League Cup, esaltante per ritmo ma che ha lasciato a desiderare sul piano tattico. Normale perché gli allenatori hanno dovuto fari i conti con alcuni assenti giustificati perché in vacanza dopo un torneo logorante come la Coppa del Mondo. "Dovremo aspettare e vedere come torneranno gli altri, ma semplicemente non abbiamo giocatori perché i grandi cervelli del calcio hanno deciso così e giocheremo questa partita", aveva detto Pep Guardiola a proposito della sfida contro Jurgen Klopp, anch'egli critico sulle modalità della ripartenza. Non che ci fossero alternative al programma stilato dai vertici del calcio inglese, costretti per esempio a spalmare la giornata di Premier League di Santo Stefano in tre giorni differenti.
Come noto, in Italia si partirà più tardi, anche dopo Ligue 1 e LaLiga, comunque con le stesse incognite dei maggiori campionati europei. Impossibile predire il futuro, come sottolineato dallo stesso Guardiola una settimana fa: "È la prima volta nella mia carriera, quindi non lo so; penso che per tutti i manager valga lo stesso. Mi è successo qualche volta di giocare la Supercoppa di Spagna dopo le vacanze estive. Ricordo che i reduci dai Mondiali, una volta finite le ferie, dopo due o tre giorni arrivavano freschi mentalmente e scendevano in campo. A metà stagione dopo la Coppa del Mondo e i momenti belli e quelli brutti, non so come torneranno. Se torneranno in forma o grassi. Vedremo". 'Vedremo' è quello che un po' pensano tutti della strana ripresa, almeno per quanto riguarda l'impatto immediato e i riflessi che avrà a lungo termine. E per Inter e Napoli il discorso vale doppio, visto che nel big match della 16esima giornata di Serie A ci saranno più di tre punti in palio. La capolista, in fuga da diverse settimane, gioca per 'eliminare' dalla lotta scudetto una delle contender più pericolose e per mantenere quel flusso magico che due amichevoli perse di fila non possono aver interrotto. Inzaghi, che insegue a -11, ha bisogno disperato di una vittoria per rendere credibili i propositi di rimonta sbandierati durante le feste natalizie. "Ci credo assolutamente – ha assicurato a Mediaset il tecnico nerazzurro - Il Napoli ha fatto qualcosa di straordinario che ha amplificato ancora di più gli errori che hanno fatto le altre squadre, a partire dall'Inter. La classifica era più corta un anno fa, eravamo tutti nel giro di tre punti. Il distacco si è ampliato, il Napoli ha fatto qualcosa che in Europa non è stato capace di fare nessuno. Noi e le altre sappiamo che quello che abbiamo fatto fin qui non basta".
A proposito di dare di più: senza scomodare la matematica, che a gennaio sembra materia impropria per il calcio, all'Inter non sarà sufficiente un pari, che poi sarebbe il primo nel cammino in campionato di Skriniar e compagni che hanno saputo solo vincere o perdere (10 successi e 5 ko). Inter-Napoli è una gara da tripla in schedina, 1X2, incerta come la parte di stagione che si concluderà a giugno. Nessuno sa come finirà, ma tutti i protagonisti sono consapevoli che avrà un peso specifico diverso da tutte le altre in programma due giorni prima dell'Epifania. Come la pluricitata Inter-Milan dello scorso 5 febbraio, la gara che ha segnato la differenza, nella definizione inzaghiana, tra una 'grande stagione' (Coppa Italia, Supercoppa Italiana e ottavi di Champions) e una 'straordinaria' (la seconda stella mancata).