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Il dottor Leo ha guarito l'Inter. La medicina? La felicità

di Simone Togna

Quando il 24 dicembre del 2010 Leonardo è diventato ufficialmente l'allenatore dell'Inter, i nerazzurri si erano sì laureati da poco campioni del mondo per club, ma in campionato i punti di distacco dal Milan erano davvero tanti, forse troppi per auspicare una incredibile rimonta. Non c'era infatti la possibilità di sbagliare quasi mai, e in più lo spogliatoio non sembrava più unito come ai tempi di Mourinho. Leo insomma aveva due obiettivi da centrare: i risultati sul campo e il rasseneramento dell'ambiente. Compiti assolutamente non facili, che, ora si può dire, Benitez non era riuscito a cogliere alcuni mesi fa.

Ma a prescindere da come finirà questa stagione, Leonardo ce l'ha fatta. Eh sì, perchè da persona dall'intelligenza sopraffina qual è, è entrato in punta di piedi nello spogliatoio nerazzuro, non ha assolutamente rinnegato Mourinho a differenza del suo predecessore, e ha cementato l'unione fra i calciatori. E quando un mister lavora così, non possono non arrivare i risultati se a disposizione ai dei campioni. Undici vittorie su tredici partite disputate, più la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia.

Leonardo, statistiche alla mano, ha fatto meglio del suo mentore Fabio Capello nelle prime apparizioni come mister dei meneghini nerazzurri, portando alla Pinetina un clima più gioioso e sereno, come confidato ad esempio da Samuel Eto'o, l'attaccante principe di questa stagione, o anche dal Capitano Javier Zanetti. Ma Leo ha portato anche un nuovo modo di intendere il calcio. Insomma il Dottor Leonardo ha guarito l'inter, curandola con felicità e determinazione. "Io sono sempre felice, si deve essere sempre positivi", ha spiegato nella conferenza stampa antecedente alla partita contro il Genoa il brasiliano. Ed è proprio questo il segreto dell'Inter, il deixà pra là, che in portoghese, lingua madre di Leo, significa vivi sereno e starai bene.
All'Inter adesso regna l'ottimismo e la convinzione di poter ripetere gli straordinari risultati dello scorso anno. Diciamo la verità: quando alla vigilia di Natale Leonardo era arrivato all'Inter (che bel regalo ha portato Babbo Natale ai tifosi) il Triplete era un sogno. E' vero che l'inter doveva recuperare alcune partite in campionato, ma è altrettanto vero che non poteva permettersi nessun passo falso o quasi.

E pian pianino quel sogno si sta trasformando in realtà. Nella conferenza stampa post Inter-Genoa ho chiesto a Leonardo, tra l'altro dandogli del tu, lui non è uno che si formalizza, il rispetto si da e si riceve non guardando a questi aspetti formali, se la convinzione dell'Inter di poter vincere tutto aumentasse di giorno in giorno, e lui mi ha dato una risposta da numero uno: "La convinzione c'è, ma attenzione c'è sempre stata, se noi non fossimo stati tutti uniti e convinti di poter fare bene, oggi non potremmo essere a soli 5 punti dal Milan con ancora il Derby ancora da giocare".

Leonardo insomma non si prende tutto il merito, anzi, ogni volta precisa che è solo grazie ai giocatori che i risultati stanno arrivando. Ma è ovvio che il merito sia anche suo. Leo, come anticipato prima, ha portato in nerazzurro anche un nuovo modo di intendere il gioco del calcio: il nuovo credo non è prendere un gol in meno dell'avversario, ma segnarne uno in più. E questo è stato chiaro fin da subito. Una vera e propria rivoluzione, che se da una parte fa storcere il naso ad alcuni "conservatori", esalta invece le caratteristiche dei giocatori nerazzuri. Leo segue insomma il suo mito: Telè Santana, ha le sue idee e le mette in pratica. Solo il tempo ci darà se questa sarà una scelta da "Tituli", ma per ora ci piace, e molto.

L'Unico vero neo della gestione Leonardo fino ad oggi è la sconfitta interna nell'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco, perchè gli stop ad Udine e a Torino ci possono anche stare, non si può sempre vincere, anche se a vedere la Juve di adesso, quei tre punti avrebbero assolutamente fatto comodo a Pazzini e compagni.
Ma questa macchia potrà essere ben presto cancellata. Nonostante l'Inter debbe assolutamente vincere all'Allianz Arena, c'è fiducia nell'ambiente nerazzurro, negli addetti ai lavori (Domenico Fabbricini, Direttore di FcInterNews, crede che la Beneamata abbia il 60% di possibilità di qualificazione) e anche nei tifosi, più che mai convinti che il risultato potrà essere ribaltato.
E sì, perchè la cura Leonardo funziona eccome, ed è un bene contagioso. L'impresa a Monaco sarebbe solo la logica conseguenza del lavoro svolto finora dal mister nerazzurri e dai suoi fieri giocatori.
E tutto ciò ai tifosi dell'Inter piace eccome.


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