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Il futuro è adesso

di Lapo De Carlo

In pieno regime di clausura precauzionale stiamo assistendo tutti all'evolversi di una situazione che non ha una fine certa ma un deposito infinito di speranza.

Sembra passato un secolo da quando era iniziata la stagione, ci eravamo entusiasmati per un'Inter più che promettente e una coppia gol straripante come Lukaku e Lautaro Martinez, Sembra passato tantissimo tempo persino da quel Lazio-Inter che era sembrata la prima pietra tombale sui sogni scudetto. In poche settimane la dimensione delle nostre esistenze e la percezione di tutto quello che ne è derivato e mutato profondamente, ma resiste ancora la volontà di vedere di nuovo delle partite di calcio vere e con il pubblico, ora che abbiamo visto le ultime in Champions ed Europa League, alcune giocate clamorosamente a porte aperte.

Comunque vada a finire la stagione è ormai compromessa ma è ancora possibile avere una parvenza di regolarità. Non nascondo che qualora si potesse davvero tornare in campo a giugno o luglio, anche solo per una finestra di breve durata di circa un mese, non mi dispiacerebbe vedere i play-off e i play-out che avrebbero una straordinaria occasione per poter essere sperimentati in un momento storico senza precedenti.

L'Inter, dal canto suo, ora che è in uno stato di quarantena precauzionale per essere venuta a contatto ipotetico con un giocatore positivo, deve comunque fare i conti con pendenze legate alle scelte per una prossima stagione che partirà comunque con parecchie scorie legate ai fatti che stiamo vivendo attualmente. La società sembra decisa a voler riscattare Stefano Sensi, a puntare su un centrocampista fisicamente importante è tecnicamente molto valido con le caratteristiche di Milinkovic Savic e a racimolare una cifra consistente dai riscatti che potrebbero essere effettuati dal Paris Saint Germain e meno probabilmente del Bayern, di Icardi (corteggiato anche della Juventus) e Perisic, più altre situazioni che potrebbero garantire una buona liquidità, compreso Joao Mario.

Rimarrà a lungo in aria il dilemma Eriksen che nei primi due mesi all'Inter è stato utilizzato pochissimo, al punto da far sorgere il dubbio a qualcuno che Conte lo volesse davvero. Non è però pensabile e nemmeno ipotizzabile che un giocatore corteggiato cercato e aspettato per tutto il mese di gennaio possa essere un capriccio di un dirigente, contro la volontà del suo stesso tecnico. Eriksen come tanti giocatori della storia molto forti in quel ruolo, specie nel calcio moderno, se non entra in un contesto di gioco adatto a valorizzare le sue caratteristiche rischia di essere un pesce fuor d'acqua. È successo a gente come Roberto Baggio, Beccalossi, Zola e tanti altri. Il giocatore che sta tra le linee di centrocampo e attacco oggi è un lusso che un modulo acquisito fatica a metabolizzare, e Antonio Conte non ha voluto rischiare, salvo rare occasioni.

Tutto quello che succederà comunque da qui in avanti viaggerà su due linee parallele: una ordinaria, legata paradossalmente al calciomercato, al sogno che manterrà le caratteristiche di ogni anno quando si Immagina la squadra che scenderà in campo ad agosto, l'altra sarà invece quella del campo, senza la sicurezza di vedere le squadre giocare di nuovo. Quando accadrà, avverrà comunque con tutta probabilità a porte chiuse e la stagione verrà chiusa perché l'amministrazione del calcio non può permettersi di avere una stagione senza vincitori e retrocessioni.

È bene però che si parli adesso di come essere pronti ed organizzati a qualunque scenario si prospetti, invece di rimanere attoniti come accaduto colpevolmente a tutto il calcio, non solo italiano, per un virus degli effetti devastanti.

A tutti voi un saluto e quell'abbraccio virtuale che non possiamo darci fisicamente, un gesto che mi auguro di poter fare presto con tutti voi al prossimo gol dell'Inter

Amala.

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