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Il Giorno della Mar(m)otta

di Egle Patanè

Il Giorno della Marmotta, in inglese Groundhog Day, è celebrato negli Usa il 2 febbraio e si tratta di una tradizione tipica della Pennsylvania risalente all’Ottocento. Nasce da una celebrazione dei coloni tedeschi immigrati chiamata festa della Candelora e trae origine da una superstizione legata all'alternarsi delle stagioni. La cerimonia del Giorno della Marmotta consiste nell’aspettare l’uscita di una marmotta dalla sua tana in un giorno di sole e aspettare la sua reazione. Se la marmotta scappa spaventata alla vista della sua ombra e torna nel suo rifugio, l'inverno continuerà per altre sei settimane. Se la marmotta dopo essere uscita dalla tana corre libera per i prati, la primavera è più vicina.

E in perfetto stile statunitense l’era americana in casa Inter parte con un vero e proprio giorno della Mar(m)otta. Il 4 giugno rappresenta per Oaktree l’uscita solenne al mondo: la nuova proprietà è venuta fuori a tutti gli effetti dal suo atrio, persino quello del The Corner dove era già apparsa ufficiosamente una delegazione nei giorni precedenti, con tanto di ufficialità, aprendo la lunga corsa sullo sterminato prato apertosi davanti. Assemblea dei soci riunitasi al mattino e brindisi di mezzogiorno per celebrare il nuovo Consiglio di amministrazione che vede al vertice della piramide manageriale Giuseppe Marotta, il dirigente varesino che arrivato a fine 2018 ha guidato la Beneamata sotto la presidenza Zhang facendo da guida spirituale e non solo al delfino del numero uno di Suning.com e che con il passaggio dell’FC Internazionale nelle mani del gruppo californiano ha ereditato anche il titolo. "F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha approvato oggi la nuova composizione del Consiglio di Amministrazione del Club in occasione dell'Assemblea degli Azionisti […]. Nel corso della quale Giuseppe Marotta è stato confermato Presidente", nota che arriva qualche ora dopo il comunicato attraverso il quale F.C. Internazionale annunciava la "proposta di nomina di Giuseppe Marotta a nuovo Presidente e la nuova composizione del Consiglio di Amministrazione della Società, che sarà confermata dall'Assemblea degli azionisti". Una comunicazione che succede di qualche ora allo spoiler fatto da Sky Sport che annunciava il 'capolino di una marmotta' che aveva dribblato e seminato tutti i rumors circolati nei giorni precedenti e che taglia di fatto il nastro rosso d’inaugurazione di una prima-vera.

Ma a proposito di Giorno della Marmotta, l’antica tradizione della Pennsylvania è stata resa nota alla cronache dal film 'Ricomincio da capo', film che, con la chiave di lettura tracciata da Ramis, fa da apripista alla teoria della Groundhog Day Syndrome che rappresenta la ‘sensazione di ritrovarsi intrappolati in un loop tale da pensare che la propria vita non porti da nessuna parte. Sindrome che poco si addice al contesto nerazzurro in questione. Con la sublimazione della vita professionale di Beppe Marotta, carriera consacrata proprio lo scorso martedì con la nomina alla più alta carica manageriale di un club di calcio, Oaktree sancisce la continuità a cui tanto i Campioni d’Italia tenevano e di cui necessitavano, garantendo altresì una quotidianità gestionale fedele ai tradizionali piani strategici degli ultimi anni che nulla hanno a che vedere con meccanicità, truismo e scontatezza che "non portano da nessuna parte". 

Al contrario se c’è una certezza che Marotta rappresenta nella coscienza collettiva dell’interista è la capacità di portare da qualche parte che sia lontano, vincente e di sicuro sostenibile e sano. Un'iniezione di serenità, fiducia e sicurezza che trova ragion d’essere nei numeri e nel cv del dirigente varesino, ben noto alla storia calcistica italiana e non solo. Non a caso sono pullulati i commenti di "genuina invidia" esternati da vari personaggi del tifo rivale, milanista, juventino, romanista o napoletano che sia, immediatamente successivi alla celebrazione di quella che oggi può dirsi una nuova ricorrenza di casa Inter: il giorno della Mar(m)otta. Il giorno in cui, il nuovo Presidente è uscito fuori dalla tana, dribblando ombre (e giornalisti) e correndo impavido verso una nuova primavera.


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