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Il mantra di Inzaghi in un loop di infortuni

di Stefano Bertocchi

Negli ultimi mesi i tifosi dell'Inter hanno probabilmente digitato più di una volta le parole "elongazione" e "risentimento" nei vari motori di ricerca. O le hanno semplicemente lette con costanza negli ultimi bollettini medici del club nerazzurro, alle prese con una serie di infortuni che sembrano avere il potere di colpire contemporaneamente giocatori dello stesso reparto, generando emergenze di vario tipo. 

Fino a qualche settimana fa è stato il turno della difesa, privata di un totem come Francesco Acerbi ormai da fine novembre per un'elongazione al bicipite femorale della coscia destra che doveva (teoricamente) essere superata nel giro di poco tempo. E invece no. Ma il passato è passato e il rientro a disposizione del centrale per la gara di questa sera contro il Bologna è una delle poche note liete dell'ultimo periodo. Durante la pesante assenza dell'ex Sassuolo era bloccato in infermeria anche Benjamin Pavard, a causa di un problema muscolare più grave del collega (distrazione al bicipite femorale della coscia sinistra): il francese ha rivisto il campo a Venezia dopo uno stop di più di un mese. E contro Como e Cagliari anche Matteo Darmian, match winner in Laguna, era stato costretto ad alzare bandiera bianca. Senza dimenticare l'infortunio di Carlos Augusto (risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra) che ha privato Inzaghi di un prezioso jolly nel ciclo di partite contro Juventus, Empoli, Venezia, Arsenal e Napoli. Il rientro dell'ex Bayern è poi - curiosamente e sfortunatamente - coinciso con l'infortunio di Yann Bisseck, uno dei tre difensori - insieme a Stefan de Vrij e Alessandro Bastoni - chiamati agli straordinari nell'ultimo mese e mezzo: per il tedesco il famoso "risentimento" si è poi trasformato in una distrazione muscolare agli adduttori della coscia sinistra, come confermato dagli esami strumentali. Appuntamento in campo verso la fine di gennaio. 

Per una difesa che con i rientri di Pavard e Acerbi sembra vedere una luce in fondo al tunnel, c'è un centrocampo che vede accendersi la spia d'allarme. In questo reparto in stagione si sono fermati a turno praticamente tutti: da Piotr Zielinski (ovviamente elongazione), Davide Frattesi (niente esami, ma infiammazione alla caviglia sinistra) e Kristjan Asllani (problema per una botta al ginocchio) fino a Nicolò Barella e Henrikh Mkhitaryan (per entrambi lieve elongazione, l'armeno potrebbe tornare con l'Empoli). E soprattutto Hakan Calhanoglu. Il turco è al terzo infortunio stagionale e, dopo una prima collezione di elongazioni, è ora alle prese con un problema al delicato polpaccio (lieve risentimento al soleo della gamba destra) che lo dovrebbe tenere lontano dal campo fino a febbraio. L'emergenza dalla difesa si è spostata al centrocampo, in un fastidioso loop di infortuni e stop che rispolvera uno dei principali mantra di Inzaghi: "Ho bisogno di tutti". E non c'è niente di più vero. 


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