Il pelo nell'uovo che aiuta a digerire
Qualcuno avrà notato, a fine gara dopo la sofferta vittoria sul Partizan, uno Stramaccioni piuttosto nervoso, e non ci riferiamo solo alla risposta un po’ stizzita alla nostra domanda, che fa parte del personaggio, ma al fatto che molti lo hanno visto lasciare lo stadio vistosamente contrariato. Ed effettivamente in quella circostanza al mister “giravano” davvero, e parecchio anche. Rabbia per una partita che si è rischiato di perdere? Delusione per un risultato raggiunto con difficoltà? Insofferenza verso un gioco non ancora a sua immagine e somiglianza? Niente di tutto questo, Strama ha semplicemente avuto un nuovo tete-a-tete con quella che Mourinho ha battezzato, neologismo che è entrato nella storia e nel linguaggio comune, “prostituzione intellettuale”. A non andargli giù le prime domande rivolte dalle tv, come per esempio “delle sei vittorie questa è la meno convincente”, più altri appunti che il mister non si sarebbe aspettato dopo la sesta vittoria consecutiva.
Siamo alle solite, lo sport nazionale sembra essere quello di fare sempre le pulci all’Inter, sottolineare ogni virgola non convincente, ogni successo accompagnato da un pizzico di sofferenza. Era accaduto anche contro il Catania quando si disse che l’Inter aveva rischiato grosso, quando in realtà gli etnei hanno effettuato solo un paio di tiri in porta, mentre delle altre squadre si mette in luce sempre il coraggio, l'impegno, la mole di gioco, la “sfortuna” di non aver raggiunto il risultato, anche in caso di risultati senza appello. Invece l’Inter viene sempre analizzata, sezionata, fatta a pezzettini per tirar fuori il canonico “pelo nell’uovo” sul quale sentenziare a fine gara. Fin qui quello che al tecnico nerazzurro non è andato giù, e in molti se ne sono accorti.
Quello che invece potrei aggiungere io è che questo “sfogo” (che poi tale non è visto che di fronte ai media il tecnico ha cercato di mantenere comunque il suo aplomb) un po’ stona con il personaggio Stramaccioni. Uno che di fronte alle telecamere ha sempre ostentato sicurezza, sciorinando battutine tese a sdrammatizzare ogni situazione, tranquillità. Che cominci a sentire il peso della responsabilità? Ma è anche vero che se una critica vuol essere costruttiva può essere anche un bene per chi la riceve, esattamente come un allenatore che sprona di continuo un suo calciatore non perché ogni cosa che fa sia sbagliata, ma perché sa che ha delle potenzialità che vorrebbe esprimesse al meglio. Ecco, per non lasciarsi travolgere da questa “prostituzione intellettuale” Strama potrebbe leggerla come uno stimolo, un’attenzione dei media verso l’Inter dalla quale vorrebbero sempre di più anche quando vince, come a non volersi mai accontentare. A mio avviso, è più gratificante sentirsi dire che si può giocare meglio quando si vince che farsi consolare quando si perde. Il secondo sì sarebbe un segno di resa…