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Il (secondo) matrimonio tra l'Inter e Thuram e quelle parole di Ausilio e Raiola che tornano di moda

di Stefano Bertocchi

Quella di ieri è stata la prima giornata di Marcus Thuram all’Inter. Dallo sbarco all’aeroporto di Linate in mattinata passando per le visite mediche tra Humanitas e CONI, fino alla tappa conclusiva nella sede di Viale della Liberazione per mettere il nero su bianco. Anzi, il nero sull’azzurro, con la firma fino al 2028. Perché è questa la strada che ha deciso di percorrere l’attaccante francese, figlio di un’icona juventina come Lilian e deciso a sposare il Biscione respingendo la corte di altri top club come Paris Saint-Germain e Lipsia, ma soprattutto Milan. Dopo le sconfitte collezionate tra Supercoppa, campionato e Champions League, i rossoneri vanno ko anche nel derby di mercato contro i cugini nonostante “le chiamate di Pioli”, “la bontà del progetto tecnico”, “il super bonus alla firma” e tutte le altre indiscrezioni montante in questi giorni e smontate poi dal corso degli eventi.

Il blitz dell’accoppiata Marotta-Ausilio, che poi tanto blitz non è, permette a Inzaghi di abbracciare un nuovo attaccante e di riempire lo slot lasciato libero nel reparto offensivo dall’addio di Edin Dzeko, volato in Turchia per l’avventura con il Fenerbahce. Già nell’estate del 2021, infatti, Thuram era stato ad un passo dal vestirsi di nerazzurro. Il copione, già ampiamente scritto e solo da recitare, era cambiato in corsa con il colpo di scena causato da una delle più classiche sliding doors che riempiono il calcio: l’infortunio. Era il 21 agosto quando il classe ’97 nato a Parma face crack contro il Bayer Leverkusen, mandando all’aria l’accordo già raggiunto tra Inter e Borussia Mönchengladbach sul prezzo del cartellino. Quando il calendario segnava il giorno 24 dello stesso mese, invece, il club tedesco diagnosticava la rottura del legamento collaterale mediale del ginocchio del suo gioiello, costretto da qual momento in poi a rimanere ai box per diversi mesi allungando in maniera importante e decisiva i tempi di recupero. È lì che l’affare salta, con la dirigenza interista che si fionda con decisione su Joaquin Correa, pupillo di Inzaghi fin dai tempi della Lazio e reduce da una deludente parentesi professionale ad Appiano. 

Adesso il (secondo) matrimonio tra l’Inter e Thuram si può finalmente celebrare, a due anni di distanza sulla tabella di marcia e con zero euro spesi alla voce cartellino. Un colpo di mercato dal sapore speciale sia per come è arrivato (sorpasso last minute sul Milan che si sentiva di avere il giocatore in pugno) sia per la bontà tattica, di prospettiva ed economica dell’affare. Thuram incarna il profilo dell’attaccante che mancava - e che serviva - all’Inter: grande tecnica, capacità di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica abbinate ad una stazza fisica importante (192 cm) e ad una bruciante progressione. Con gol e assist in aumento (16 e 7 in 32 presenze nell’ultimo anno) e ampi margini di crescita. In più, ed è un dato da non sottovalutare visto il momento storico, Marcus arriva a Milano al posto del partente Dzeko, con l’aspetto anagrafico (nato nel 1997 il francese, classe ’86 il Cigno) che gioca a suo favore, così come il lato economico: il quinquennale da 6 milioni di euro netti all’anno è una cifra non casuale. Era infatti quello l’ingaggio - al netto dei bonus - che percepiva Dzeko la scorsa stagione, ma all’Inter l’ex BMG costerà meno del bosniaco: grazie al Decreto Crescita, infatti, Thuram peserà nelle casse nerazzurre per circa 8 milioni di euro lordi. Oltre ad essere arrivato da svincolato, e quindi a costo zero. Una ‘non spesa’ a cui vanno ovviamente aggiunte le commissioni agli agenti, ma la cui cifra complessiva sarà comunque inferiore ai 25 milioni di euro di accordo che avevano raggiunto i due club nel 2021 secondo gli affidabili colleghi tedeschi della Bild.

E allora tornano d’attualità le parole ds del nerazzurro Piero Ausilio ("L’unica cosa che posso ammettere è quella di Thuram, che è passata, perché mi ha parlato Raiola e posso confermare che su di lui stavamo lavorando", la conferma a Sky Sport andata in onda il 17 dicembre 2021) e quelle del compianto Mino Raiola, celebre agente che nell’intervista concessa a Sport 1 nello stesso mese dello stesso anno aveva parlato del futuro di Thuram, confermando che nell’estate del 2021 il suo passaggio all'Inter era praticamente cosa fatta: "Non è sempre questione di soldi, ma di ciò che è meglio per il mio giocatore. Ho portato Marcus Thuram dal Guingamp al Gladbach, dove è cresciuto enormemente. In estate, la strada per il suo trasferimento all'estero era spianata. Lo avremmo portato all'Inter: tutto era già pronto fino a quando non si è infortunato. Ora è pronto per tutti i principali club, sia in Inghilterra, Germania, Italia o Francia. Può scegliere". E alla fine Marcus ha scelto (di nuovo) l’Inter.


Inter, l'accoglienza dei tifosi a Thuram dopo le visite mediche
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