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Il Tir nerazzurro vuole continuare la corsa. Vidal torni a essere Vidal

di Maurizio Pizzoferrato

Mentre la grande maggioranza del tifo nerazzurro si divide sulla fastidiosa scelta da prendere due volte a stagione su chi si debba preferire quando si incontrano Milan e Juventus, chi scrive pensa che la Beneamata e i suoi seguaci debbano rimanere concentrati sulla sfida odierna a Genova, sponda Samp. Dopo l'ottava sinfonia suonata contro il Crotone, urge la nona oggi pomeriggio a Marassi per poi eventualmente sedersi in serata comodamente sul divano, sgranocchiando popcorn.

La stagione dell'Inter, che purtroppo e colpevolmente non potrà più giocare in Europa, può delinearsi con forza in meno di due settimane. Nell'ordine, a distanza di tre giorni, i nerazzurri trovano Sampdoria, Roma all'Olimpico, Fiorentina a Firenze in una sfida di Coppa Italia a eliminazione diretta e poi il derby d'Italia contro la Juventus domenica 17 gennaio a San Siro. Ci vorranno gambe, ma soprattutto cuore e testa per uscire sorridenti da questa girandola di impegni ravvicinati di varia difficoltà che diranno forse definitivamente se questa Inter potrà tornare a vincere qualcosa dopo dieci anni di digiuno.

La squadra sembra aver finalmente trovato la quadra, anche se continua a incassare gol evitabili. Ma ne ha segnati 40 in 15 partite giocate. Tanti, tantissimi, grazie a due attaccanti assolutamente funzionali ai movimenti in campo studiati in allenamento fino alla noia da parte di Antonio Conte e grazie alla capacità di inserimento dei centrocampisti e degli esterni, soprattutto Hakimi, 5 reti e 4 assist per la ventiduenne freccia marocchina ex Borussia Dortmund. E Hakimi, parola di Conte, sta iniziando anche a difendere con efficacia, come chiede il difficile e tattico campionato italiano.

L'Inter non ruba l'occhio, non è squadra armoniosa dove tecnica e fraseggio la fanno da padrone. E non potrebbe essere altrimenti viste le caratteristiche dei giocatori preferiti dall'allenatore. Di contro, la squadra di Conte è una specie di tir che parte piano, fatica un po' a carburare, ma poi si scioglie, travolgendo l'avversario che si illude di poterla spuntare. Romelu Lukaku (per lui fortunatamente niente lesione, oggi può partire dalla panchina) è il guidatore principe di questo tir colorato di nero e azzurro. Il gigante belga punta il muro, lo aggira o lo abbatte a seconda del momento. Il copilota Lautaro Martinez agisce con astuzia e scaltrezza sui pedali di acceleratore e frizione per completare l'opera. Hakimi segue le regole della “strada” e mette la freccia.

Nel Tir costruito alla Pinetina deve sbrigarsi a trovare una collocazione vincente il signor Arturo Vidal. Il cileno ha rappresentato l'unica vera nota stonata della gara vinta con il Crotone, tanto da indurre il mister a sostituirlo nell'intervallo e a bacchettarlo davanti alle telecamere nelle esternazioni post partita. Conte che dice al suo pupillo (fortemente inseguito e voluto) di svegliarsi perchè in questa Inter nessuno possa avere il posto garantito, la dice lunga su come il tecnico non si sia assolutamente imborghesito come ipotizzava maldestramente qualcuno, ma abbia invece annusato “l'odore del sangue” che tanto lo carica. Arturo Vidal, nonostante 33 anni che pesano in termini di freschezza ed esplosività, resta un grande campione che possiede un grande orgoglio. Lo testimoniano ben 20 titoli conquistati in carriera conditi da 120 gol realizzati tra club e Nazionale cilena, numero elevatissimo per un centrocampista che sa difendere e attaccare con la stessa efficacia.

Contro il Crotone Vidal ha mostrato però una condizione fisica deficitaria che lo ha portato a vagare per il campo, causando un calcio di rigore per i calabresi dopo essere arrivato in ritardo e in frenesia su un contrasto. Cosa purtroppo già successa in Champions League con effetti costati carissimo. Non può bastare la palla recuperata alla sua maniera in occasione del 2-1 nerazzurro realizzato da Lautaro Martinez. In questo momento uno Stefano Sensi finalmente sano, è sicuramente più utile all'Inter di questo Vidal e Conte lo sa. Lo sa anche il cileno, ma prima di pensare che il suo arrivo in nerazzurro sia un flop irreverisibile, ci andrei cauto. I Campioni, quelli con la C maiuscola, ci mettono poco a smentire sentenze e giudizi sommari. Intanto la squadra vuole continuare la corsa. Questa sera potrebbero cambiare gli scenari. O forse no. Parola al campo.


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