Inter e Napoli, profumo di intesa...
Mai come in questo ultimo periodo il rapporto tra Inter e Napoli è stato così intenso ed efficace.
Vi racconto un aneddoto. Durante l’estate del 2005 mi trovavo a Capo Taormina per partecipare al Workshop che annualmente l’Inter organizzava, con gli sponsor e un gruppo di giornalisti, per fare il punto sulla situazione commerciale della società. Una tre giorni fatta di incontri e di analisi sullo stato di salute del “marchio Inter” in Italia e nel mondo. Come potete immaginare erano giornate gravide di notizie. Un giornalista, soprattutto molto interessato come il sottoscritto, aveva la possibilità passare diverso tempo a parlare con i protagonisti della nostra Beneamata. Personalmente non mi facevo mai mancare l’occasione per scambiare due parole con il mai troppo compianto Giacinto Facchetti. Erano anni brutti, “calciopoli” non era ancora scoppiata ma la puzza di bruciato si faceva ogni giorno più forte. Erano gli anni della Presidenza di Lega del geometra Galliani e il problema dei diritti televisivi era sempre all’ordine del giorno nelle riunioni della Confindustria del pallone. A tal proposito in tanti ci si chiedeva: “Come ha potuto Galliani contare sul voto del Cipe, che tra l’altro non lo ha neanche in simpatia?” A questa domanda la risposta del Grandissimo fu lapidaria. Un pomeriggio davanti a una Taormina avvolta da uno splendido tramonto mi disse: “Quali sarebbero le alternative? Possiamo noi per blasone, numero di tifosi, obiettivi e disponibilità economiche farci da portavoce delle cosiddette “piccole”? Possiamo creare un cartello alternativo con Lazio e Roma, e quindi con un ambiente distante anni luce da quello nerazzurro? Ovviamente no. E allora, pur pensando a tutte le distorsioni che ci sono, vediamo almeno di non perderci sotto il profilo economico.” Parole dure. Parole che facevano capire che in quel momento l’Inter si trovava in una sorta di vicolo cieco. Da una parte l’assoluta volontà di non sposare la causa, e i modi, delle storiche nemiche Juve e Milan che, dal canto loro invece amoreggiavano in modo a dir poco disgustoso. Dall’altra l’impossibilità di poter creare una valida alternativa a quella forma di potere ormai consolidato negli anni. A distanza di 6 anni tante cose fortunatamente sono cambiate, non tutte però. Per motivazioni più o meno diverse i pessimi rapporti con il Milan e soprattutto con la Juve non sono cambiati; La Roma ha cambiato Presidente e in questo momento è difficile dire che rapporti ci potranno essere in futuro; Lotito è un interlocutore complicato e su Della Valle, e le sue ultime dichiarazioni, è meglio calare un velo pietoso. In questo panorama abbastanza desolante la buona notizia è l’ottimo rapporto che si sta instaurando tra Inter e Napoli. Moratti e De Laurentiis stanno creando infatti un asse che in futuro potrebbe dare ottimi risultati. Le dichiarazioni di stima e rispetto reciproci di mercoledì sono solamente l’ultimo esempio di un legame sempre più forte. Vi ricordate quest’estate in quanto tempo Pandev è passato alla corte di Mazzarri? E’ bastata una telefonata di cinque minuti tra i Presidenti e affare in porto. E Hamsik? In caso di interesse da parte di più squadre DeLa ha sempre dichiarato che l’interlocutore privilegiato sarebbe l’Inter. Inoltre, tutti gli indizi portano a pensare che, qualora Moratti si convinca della bontà dell’operazione, il Pocho potrebbe vestire il nerazzurro. Ovviamente questa armonia tra le società non si esaurisce nella ristretta sfera del mercato. I due numeri uno hanno parecchie finalità comuni e speculari punti di vista su come dovrebbe essere riformato il mondo del calcio. E, anche la passione, seppur manifestata in modi diversi, non difetta a nessuno dei due. Insomma, non siamo ancora dinanzi a un vero e proprio patto d’acciaio ma i presupposti di una sempre più felice e soddisfacente collaborazione tra le parti ci sono tutti.
BoA