Io (stavolta) sto col Mancio
Al di là dell’ironia da strapazzo per le precedenti annate non esaltanti, mica sono rimbecillito del tutto anche se lo posso sembrare e me ne sono accorto da solo senza bisogno di suggeritori vari ed eventuali, credo che Roberto Mancini abbia delle ragioni da vendere in questa finta guerra interna alla Società nerazzurra, montata ad arte da qualcuno non si capisce bene per cosa. Ho scritto finta di proposito. Perché nessuno di noi, soprattutto quelli che si bullano di sapere tutto ed anche di più, sa esattamente cosa sta succedendo. Per davvero, non per ipotesi.
Allora, cerchiamo di ricapitolare la telenovela, una vicenda talmente contorta secondo alcuni che la schiava Isaura, al confronto, potrebbe sembrare un episodio di Peppa Pig. Eric Thohir, come preconizzato dagli stessi che sanno sempre ogni cosa, visite mediche a Rozzano comprese, vende il 68,55 dell’Inter quando tutti raccontavano dell’ingresso di un socio di minoranza per cercare di salvare la barca nerazzurra dalle sabbie mobili dei tribunali di tutto il mondo. Invece arriva un gruppo assai potente, cinese, pertanto con avallo del governo centrale - una specie di garanzia sul fatto che Jindong e soci dovranno fare bene e pure parecchio, altrimenti la figuraccia non la farebbe esclusivamente Suning ma pure chi l’ha autorizzato a procedere verso lidi sconosciuti e perigliosi - e mischia le carte in tavola. Detto in tutta sincerità trovo complicato che il Mancio non sapesse nulla di quanto stava capitando; non perché avesse la palla di vetro ma, molto più semplicemente perché, piaccia o meno, era l’allenatore dell’Inter. E, detto per inciso, continua ad esserlo. Dunque, pur sapendo che il mondo del calcio è un pianeta del tutto differente dal resto degli universi noti a noi mortali, un luogo dove i contratti non si rispettano ed i giocatori assurgono a ruoli di deità con valutazioni che possono rasentare il PIL di un paese del terzo mondo, che non mi è chiaro noi che mondo siamo ma questa è un’altra roba, mi sento di sollevare qualche dubbio sulla ignoranza da parte della guida tecnica rispetto ad un così importante cambio di assetto ai vertici societari. Si, d’accordo, l’allenatore è stipendiato, non ha voce in capitolo diranno alcuni. Errore, dico io; l’allenatore non è l’impiegato, il travet del film di Mario Soldati (fantastica l’interpretazione di Carlo Campanini, guardatelo che ne vale la pena); al contrario è, a suo modo, un dirigente. Ha in mano la gestione degli uomini che la Società mette a sua disposizione e deve farli rendere al meglio. F.C. Internazionale sta faticosamente cercando di recuperare anni bui; ma, poiché i tempi delle fiabe sono terminati, la realtà è che la ricostruzione non avviene in quattro e quattr’otto; necessita tempo, intelligenza ed oculatezza.
Accade che la nuova proprietà scelga una linea che non si sposa interamente con i desiderata dell’allenatore; Suning sbandiera ai quattro venti la volontà di ripartire da profili giovani per una Inter che deve essere destinata a ritornare tra le grandi d’Europa. E Mancini inizia a nicchiare; non perché le capacità di Roberto da Jesi debbano essere messe in discussione, io appartengo da sempre ed apparterrò per sempre a quelli che guardano l’almanacco del calcio, titoli vinti e palmarès e nel suo caso c’è ben poco di cui ciarlare, ma perché a me del bel gioco senza portare a casa nulla frega poco. Provate a chiedere ad uno dei tecnici retrocessi ma che la loro squadra giocava benissimo e non lo meritava quanto gli interessa dei giudizi positivi. Anzi, Vi rispondo io: niente. Zero.
Il Mancio, qui non discutiamo delle simpatie o antipatie personali ma chiacchieriamo di sport e di calcio, da vecchia volpe dei terreni di gioco di tutto il mondo, ha detto senza mezzi termini una cosa su cui tutti dovremmo riflettere; i giovani vanno bene, d’accordo, ma per vincere subito, per essere competitivi, per centrare determinati traguardi immediatamente, devi senza se e senza ma avere dei profili di grande esperienza in seno all’undici titolare. E qui apriti cielo; perché molti tifosi lo hanno iniziato a criticare, tacciandolo di incapacità quando andava bene. Però, fatevi quattro conti a memoria, mi sapete dire quali e quante squadre formate esclusivamente da giovanotti di belle speranze hanno mai vinto qualcosa? Perché io, forse ho bisogno di qualche medicina specifica, non ne ricordo una.
Gabriel Jesus? Bellissimo da vedere, rapido e geniale; una perla calcistica. Partite giocate nella serie A brasiliana: 13 (tredici in lettere). Poi magari diventerà il novello Pelé, glielo auguro. Berardi, che pure mi piace da morire, ha 22 anni, un passato mai nascosto da tifoso nerazzurro e tante belle speranze in valigia. Per l’appunto, tante belle speranze; perché, non me ne vogliano i tifosi del Sassuolo, un conto è giocare a Reggio Emilia, un altro a San Siro. Senza tralasciare Joao Mario, esploso agli Europei; ma quanti sapevano prima della rassegna continentale chi era e che giocava nello Sporting? Qualcuno forse, io ipotizzerei 10 su 100 ad andar bene. E davvero è plausibile che giovanotti senza grande esperienza possano cambiare il volto di una squadra costretta a lottare per i vertici in Italia ed in Europa? No, io non lo credo. E reputo per questo le richieste del Mancio, indipendentemente dai nomi, sensate ed intelligenti.
Non è che con questo mi candidi ad essere il suo avvocato difensore; primo perché non ne ha bisogno, secondo perché di giurisprudenza non ci capisco e non l’ho studiata. Però sono convinto che all’attuale allenatore debba essere data retta; se poi farà male pagherà di persona. Senza stare a sottolineare l’anno e mezzo passato tra mille e mille difficoltà, con sottolineature di tanto in tanto non propriamente corrette su scelte del tecnico e rapporti con la rosa; ci vorrebbero una decina di editoriali per raccontarlo serenamente.
Ultimo punto, velocissimamente; corretto NON rinnovare il contratto prima del campionato. Mica per sfiducia, ci mancherebbe; ma perché ho ancora in mente l’ultima volta che è accaduto. E non mi è rimasto un bel ricordo.
Nell’attesa amatela. Sempre.
Buona domenica a Voi!