L'ascensore Inter sale ancora, con un'arma in più
Bim, bum, bam. Il Napoli di Mazzarri, dopo l'onesta ma tutt'altro che convincente prestazione contro l'Inter, cade per la seconda volta in stagione a San Siro di fronte ad un Milan che non fa spaventare, ma comunque tremendamente cinico. Un Milan che si tiene stretta la vetta e resta a +5 sull'Inter. Ma nella notte del Meazza è arrivato alla penultima fermata l'ascensore dell'Inter: i nerazzurri si appollaiano al secondo posto e aspettano, forti di una vittoria importantissima a Genova, figlia di una prestazione determinata e orgogliosa dopo l'immeritato scivolone europeo. Di ascensore aveva parlato qualche settimana fa Julio Cesar, più motivato che mai nella rimonta sul Milan. Vuole salire il brasiliano, vuole salire ancora di più l'Inter all'inseguimento dei rossoneri che adesso si presenteranno a Torino, contro una Juventus che non può permettersi di scivolare ancora. Intanto l'Inter osserva ma continua la sua marcia senza battere ciglio, senza perdere quel pizzico di lucidità che potrebbe rivelarsi letale, pensando a se stessa anche nei momenti in cui altri potrebbero gettarsi nello sconforto. Da questa sera conosciamo tutti i limiti di un Napoli che potrà anche reinserirsi nella lotta scudetto ma che per ora prende una batosta importante, intanto ci insediamo in seconda posizione continuando a rincorerre, con un'arma in più.
Quale? Wesley Sneijder. Il cecchino di Utrecht sta carburando dopo i problemi fisici che ne hanno pregiudicato la prima parte di stagione, e contro la Sampdoria ha disputato una partita perfetta, addirittura migliore di quella contro la Roma, al rientro da titolare. L'olandese non aveva brillato a Torino e Firenze, ma di fronte ai blucerchiati di Di Carlo è stato per lunga parte della gara lo Sneijder dello scorso anno: dinamicità, fantasia, scambi continui con Eto'o anche quando sembrava intasata la via che conduceva alla porta di Curci, tanta voglia di spaccare il mondo. E poi, quelle punizioni che non rispolverava da troppo tempo. Un arcobaleno straordinario quello che ha regalato l'1-0, una di quelle gemme preziosissime in momenti come quello di Marassi. E' tornata l'arma in più, il folletto che quando c'è da sbrogliare la matassa tira fuori dal proprio cilindro un coniglio incantevole, degno dei prestigiatori migliori. Wesley Sneijder è quel tocco in più fondamentale per una grande squadra, quel pizzico di genialità mista ad imprevedibilità che fanno del cecchino uno dei cinque migliori giocatori al mondo. Chapeau, Wes, ti vogliamo così.
E adesso, con un numero 10 in piena forma, bisogna continuare nella rincorsa, credendoci sempre e guardando in avanti, mai indietro. Domenica arriverà un Genoa decimato ma arrabbiato a San Siro, non si può fallire. Come non si potrà fallire a Brescia e in casa contro il Lecce, con quel ritorno all'Allianz Arena di mezzo che non deve condizionare questa piccola fetta di campionato assolutamente fondamentale. E poi, squilli di tromba: ci sarà il derby, il momento della verità. Adesso si pensi partita dopo partita, giocando sempre con il coltello fra i denti e con una convinzione. Nulla è impossibile, per questa Inter.