L’Inter al di sopra di tutto, basta egoismi
La notte delle notti, attesa da ben dodici anni. Dalla stagione 2010/11, infatti, l'Inter non approdava ai quarti di finale di Champions League: all'epoca era la squadra di Leonardo che, dopo aver eliminato il Bayern Monaco, si fece buttare fuori in maniera inopinata dallo Schalke 04. E oggi rieccoci qui, finalmente. Una liberazione per tutto il popolo interista che scorge nuove chance di gloria proprio nella stagione nella quale le cose vanno storte in campionato. La campagna europea è quindi diventata una piacevole parentesi tra una delusione e l'altra tra le mura domestiche. Anche per questo motivo, nessuno vuole fermarsi adesso: il Benfica è avversario di rango, ma l'Inter di Champions sa stupire.
Servirà quell'unione d'intenti tanto reclamata da quelli che hanno a cuore le sorti della Beneamata. Compattarsi e fare fronte unico contro l'esterno, dentro e fuori dal campo. Finora è mancato lo scudo della dirigenza e della proprietà nei momenti caldi, difficili. Troppo spesso Inzaghi è sembrato andare senza una guida, lasciato colpevolmente solo quando invece avrebbe avuto bisogno di supporto. Poi, come nel post Oporto, tutti davanti alle telecamere con sorrisi stampati sul volto e grandi complimenti per tutti. Una situazione chiara, che evidenzia uno scollamento ormai di difficile risoluzione.
Adesso, però, c'è da badare al sodo. Bisogna necessariamente mettere da parte ogni divergenza per il bene dell'Inter. C'è da difendere l'Inter e portarla in semifinale di Champions League come non accade dall'anno del Triplete. L'Inter è al di sopra di tutto. Nessuno deve permettersi di compromettere ulteriormente una stagione che sarebbe potuta essere decisamente diversa posponendo i propri interessi a quelli del club. A giugno si tireranno le somme, ma ora reset totale e ripartire. È già successo quest'anno, non sarebbe una novità. "Lo stemma sul cuore è più importante del nome sulla schiena", ripete lo Zio Bergomi. E lo stesso vale per spille sulle giacche e per le targhe fuori le porte degli uffici di viale della Liberazione.