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L'Inter migliore vista a San Siro? NCS: Non Ci Siamo!

di Andrea Bosio

Inter-Haijduk 0-2, Inter-Vaslui 2-2, Inter-Rubin Kazan 2-2 in Europa League; Inter- Roma 1-3, Inter-Siena 0-2 in Campionato. Per un totale di 2 pareggi e 3 sconfitte: 2 punti sui 15 disponibili. E’ da qui che dobbiamo partire. Tutto il resto, cari amici, è filosofia. Sentire nell’immediato post partita di domenica scorsa Stramaccioni sentenziare che quella appena vista è stata la miglior Inter stagionale che ha calcato il nuovo terreno del Meazza, non mi è piaciuto neanche un po’. Ma dico: stiamo scherzando? Pensate a cosa sarebbe successo se le stessa parole le avesse proferite un Gasperini qualsiasi, un allenatore che anziché rappresentare il “nuovo che avanza” fosse uno chiamato per dare risultati nell’immediato. Sicuramente mercoledì sera uno tra Baresi o Bernazzani si sarebbe seduto sulla panchina del Bentegodi.

Che l’Inter abbia dei problemi strutturali appare evidenti a tutti ma, che non riesca a  totalizzare più dei due miseri punti fin qui collezionati a San Siro, questo proprio no. Come scritto domenica pomeriggio nella rubrica “Il Pallone d’oro nerazzurro”, a questa squadra mancano nell’ordine: 1) un centrocampista che sappia dettare i ritmi e che possa apportare qualità; 2) Un attaccante che sia in grado di giocare al posto di o con Milito; 3) Almeno un difensore di qualità “certificata”. Ciò detto, qui finiscono gli alibi di Stramaccioni. Le sue colpe sono però ancor più grandi perché i nerazzurri nonostante tutto erano più forti dei loro avversari e poi, soprattutto, perchè rispetto alle prime gare stanno attraversando un’evidente involuzione tattica, tecnica e, cosa ancor più grave, di mentalità. La squadra, una volta andata sotto, è apparsa svuotata. E’ mancata totalmente la reazione, quella grinta che ti fa giocare anche sui nervi. Vi ricordate cosa accadeva pochi anni fa quando eravamo sotto e dovevamo recuperare: gli avversari venivano attaccati senza respiro, venivano schiacciati nella loro metà campo attraverso un grande furore agonistico, tutti si davano da fare come degli ossessi. Ecco, domenica si sono visti 11 giocatori (non una squadra) che attaccavano senza convinzione e con una sorta di latente rassegnazione.
Tutto quello che una grande squadra come la Beneamata non dovrebbe mai fare. A questa carenza di gioco e carattere sono seguite, per l’appunto, le dichiarazioni da “provinciale” di Stramaccioni. E questa volta nell’accezione più negativa del termine ( a Torino invece l’aver giudicato il gioco dei nerazzurri da “provinciale” era da metabolizzare come una nota di merito e non come un’offesa).

Fortunatamente domani c’è già la possibilità di cambiar rotta. Non sarà per nulla facile ma, i calciatori e il tecnico dovranno dimostrare di valere più di quanto messo in mostra fino a oggi. In caso contrario, qualcuno dovrà prendersi le proprie responsabilità: il Popolo della Beneamata, (quello che. nonostante la crisi, ha ancora una volta sottoscritto il numero più alto di abbonamenti…) non merita di vivere un’altra stagione sulla falsa riga di quella appena conclusa.
BoA


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