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L'interpretazione dei sogni (nerazzurri) al netto della sanzione dell'Uefa

di Gianluca Scudieri

Nel 1899 venne pubblicato in Germania un libro molto importante per la cultura occidentale dell'età contemporanea, vale a dire 'L'interpretazione dei sogni', di Sigismund Schlomo Freud, più comunemente conosciuto come Sigmund Freud. In un passaggio di quest'opera il padre della psicologia mondiale sostiene che fra le immagini prodotte dal subconscio degne di essere interpretate ci sono anche quelle che compaiono appena gli occhi vengono chiusi prima di dormire, dato che esulano dagli accadimenti della giornata e dai pensieri fatti, cosa che invece accade per i sogni veri e propri prodotti nella fase rem. Questa teoria interpretativa può essere utilizzata anche dai tifosi interisti per vedere, banalmente, cosa sognano per la Beneamata nella prossima stagione.

Tante sono le suggestioni che in questi giorni si susseguono per l'Inter della prossima stagione, ma la realtà dei fatti è che, al momento, appena si chiudono gli occhi i tifosi nerazzurri non riescono a distinguere nulla di definito e tutto sembra pressoché buio. Nonostante si parli di giocatori come Touré, Dybala, Thiago Motta et similia, ancora tutto è molto confuso e nessuno riesce a intravedere nulla di rassicurante. Il tutto nasce dal termine di questa stagione. L'incertezza legata alla presenza dei nerazzurri nella prossima Europa League, la consapevolezza di dover eseguire la fresca sanzione dell'Uefa causa violazione del Fair Play Finanziario, condizionano fortemente i pensieri in casa Inter e non ci si sente più sicuri di poter sognare in grande per quello che riguarda la prossima stagione e quelle a venire. Come riuscire a tornare a sognare? La dirigenza nerazzurra mostrare la strada e le parole non possono bastare. 

La convinzione del management, dello staff tecnico e della rosa non sono sufficienti a tranquillizzare chi ormai a queste false promesse si è abituato. Allora servono i fatti. Occorre agire con forza per portare a Milano non solo buoni giocatori, ma soprattutto gente che possa dimostrare con i fatti di poter mantenere queste promesse, ed è in questa direzione che bisogna muoversi sul mercato: serve gente pronta ad addossarsi le grandi responsabilità che il pubblico del Meazza è solito affibbiare ai propri giocatori. Gli errori dei mercati passati devono servire da memento, guai a concedersi ancora tante scommesse per doversi poi ritrovare nuovamente al punto di partenza ed entrare in un loop negativo da cui uscire diventa sempre più difficile.

Al momento se gli interisti chiudono gli occhi vedono tutto nero, una massa informe di difficile definizione. Le promesse e le buone intenzioni non sono più sufficienti a cambiare il trend. Neanche le rassicurazioni di Michael Bolingbroke dopo la sentenza dell'Uefa sono sufficientemente convincenti a non farsi trascinare da un pessimismo ancora più marcato. La speranza è che fra qualche settimana arrivino concreti segnali che illuminino il buio dei sogni per poter, almeno con il subconscio, creere di poter tornare a ricoprire un ruolo da protagonista, prima in Italia poi, magari, nell'Europa che conta. Al netto delle punizioni inflitte dall'alto.


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