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La dimensione dell'Inter è questa. Il resto sono solo chiacchiere

di Fabio Costantino

A guardare la classifica non ci si crede. Inter in testa al girone unico di Champions League dopo 5 giornate. Tutto vero, non è uno scherzo. Poi, per amor di verità, c'è da attendere la seconda tornata di partite previste oggi, che potrebbe alterare gli attuali equilibri. Anzi, è ovvio che cambierà qualcosa e che i nerazzurri potrebbero trovarsi alle spalle del Liverpool o a pari punti con il Monaco. Intanto però è giusto godersi questa vetta continentale, che certifica ulteriormente il livello internazionale raggiunto dall'Internazionale. Non solo nella qualità del gioco espresso, ma anche nei risultati. Ieri sera al Meazza è bastata un'autorete per regolare il malcapitato Lipsia, arrivato a Milano con zero punti in graduatoria e 7 giocatori fuori per infortunio. Non le migliori premesse per sognare il colpaccio nella Scala del Calcio. Infatti per gran parte del primo tempo è stato dominio nerazzurro, caratterizzato dalla consueta qualità della manovra e dalla carenza di cinismo. Tant'è che senza quella sfortunata deviazione di Lukeba chissà quanta fatica si sarebbe fatta a sbloccare lo 0-0.

Invece è bastato un episodio a regalare altri 3 punti all'Inter, ma il numero che più sorprende è lo zero, che continua ad apparire sorridente nella casella delle reti subite in Champions League. L'Atalanta, unica squadra a condividere lo stesso record, ha dovuto cederlo nel 6-1 di Berna. Difficile che Gasperini abbia perso il sonno per questo dettaglio. Se si riflette su quanto accadeva fino a qualche settimana fa, quando la difesa nerazzurra esponeva il fianco troppo agevolmente alle sortite avversarie, sembra trascorso un secolo. O forse semplicemente l'aria europea fa così bene ai ragazzi di Simone Inzaghi da spingerli ad affrontare ogni singolo impegno senza il minimo calo di tensione. Tre 1-0 consecutivi in coppa non possono essere una casualità. La dimensione dell'Inter è questa ormai, il resto sono chiacchiere da bar.

L'unico neo della partita, copia e incolla con Acerbi dopo Verona, è l'infortunio di Pavard. Al momento è un risentimento muscolare, presto ne sapremo di più ma per Firenze la sensazione è che dovremo fare a meno del francese. Peccato, ma tra titolari e co-titolari le opzioni non mancano e tutti hanno dimostrato di essere sul pezzo. Persino quel Correa da sempre ai margini della rosa e oggi risorsa a disposizione dell'allenatore piacentino.

Dopo l'importante vittoria sul Lipsia, è tempo di pensare a domenica prossima, al girone dantesco che attende i nerazzurri al Franchi. Mai come oggi la Fiorentina ha la convinzione di potersela giocare contro i Campioni d'Italia. Per contro, è una partita che arriva a pennello: l'Inter sta bene, vince, ha ritrovato la sua solidità e ha fame di queste serate. Che nella fattispecie non sono di stampo europeo, ma richiedono la stessa concentrazione ed efficacia.

Infine, come è ormai una piacevole abitudine, una menzione per i nerazzurrini che ieri hanno regolato i pari età del Lipsia con un 3-2 che non racconta fedelmente la superiorità dei padroni di casa. Quinta vittoria su cinque in Youth League, bilancio immacolato, settima consecutiva tra campionato e coppe. C'è qualcosa da sistemare dietro, ma i ragazzi di Andrea Zanchetta stanno letteralmente volando. E oggi più che mai sanno di poter contare su quello che fino a qualche settimana fa sembrava un oggetto misterioso, ma che oggi sta iniziando a splendere in tutto il suo talento: Luka Topalovic. C'è già voglia di rivederlo in campo.

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