La ferocia
"Niente è più rimandabile" continua a ripetere Luciano Spalletti. E ha ragione: l'Inter non può più sbagliare se vuole centrare un piazzamento che le dia accesso alla prossima Champions League. Dopo i 6 punti con Cagliari e ChievoVerona, i nerazzurri accoglieranno la Juventus al Meazza nell'anticipo di sabato prossimo. Un derby d'Italia che si preannuncia infuocato, visti gli obiettivi delle due squadre.
I bianconeri hanno rimesso in discussione uno scudetto che sembrava ormai sulla via di Torino con il pareggio di Crotone e il ko nello scontro diretto con il Napoli. C'è chi, tra gli interisti, si rammarica per il fatto di trovare una Juve ferita. Ma l'Inter è l'Inter e la partita con la Juventus sarebbe stata una battaglia a prescindere. Per certi versi, ricorda un po' il derby del 4-2 con Stramaccioni in panchina, la partita che regalò – guarda caso – il primo scudetto della serie di sei proprio agli juventini (all'epoca allenati da Conte). Era la stagione 2011-2012 e in quella sera la Serie A prese una direzione ben precisa con conseguenze che tocchiamo ancora oggi con mano.
Adesso l'Inter ha la possibilità di riprendersi quanto dato alla Juventus battendo il Milan di Ibrahimovic e, soprattutto, di fare un favore a se stessa: tornare in Champions, il palcoscenico dal quale – guarda un po' – manca proprio da quello stesso anno, ossia il 2012. Sei anni vissuti tra il purgatorio dell'Europa League e l'inferno dell'assenza di coppe europee: uno smacco enorme per un club di rilevanza mondiale come quello nerazzurro. Ma il dato è innegabile: dal 2012 a oggi, delle 'sette sorelle' storiche, l'Inter è la squadra con il peggior piazzamento-medio. Al primo posto c'è la Juventus, sempre prima (posizione media: 1). Poi troviamo il Napoli (3,3), la Roma (3,6), Lazio e Milan (6), Fiorentina (6,3) e infine l'Inter (6,5). Vuol dire che dal 2011-12 al 2016-17, la squadra nerazzurra ha mediamente viaggiato tra il sesto e il settimo posto.
Un peso che i giocatori di oggi dovranno avvertire tradotto in responsabilità. La responsabilità unita al dovere di far tornare il club alle posizioni che gli competono. Servirà ferocia nel derby d'Italia: bisognerà essere consapevoli della ghiotta chance che si avrà, ossia quella di riappropriarsi della corretta identità e, contemporaneamente, di provocare uno scossone a un calcio italiano da anni monotematico. Una monarchia bianconera che non aiuta per nulla la crescita delle rivali, poiché fagocita gran parte delle fortune sia a livello di ricavi che di appeal sul mercato.
Spalletti ha avuto l'innegabile merito di riconsegnare all'Inter una solidità sconosciuta negli ultimi sette anni: la classifica è lì a confermare la crescita esponenziale della squadra, quella che più di altre si è migliorata in relazione alla stagione scorsa. Battere la Juventus vorrebbe dire tantissimo, e non solo per mera vanità. In ballo c'è la storia, dell'Inter e della Serie A. Niente è più rimandabile.