La lezione di Origi
C'è un ragazzotto di belle speranze che sta rallegrando le giornate dei tifosi belgi. Si tratta di Divock Origi, attaccante del Lille classe 1995. Lui che avrebbe dovuto guardare il Mondiale dal salotto di casa, adesso sta diventando il protagonista assoluto. Chiamato da Wilmots dopo il crac di Benteke, Origi è subentrato per due volte al più reclamizzato Lukaku, risultando decisivo prima con l'Algeria, poi con la Russia segnando addirittura il gol dell'1-0 all'88'.
Origi nel Lille ha collezionato 30 presenze e 5 gol in Ligue1 nell'ultima stagione. E fa impressione leggere quanto venga valutato il suo cartellino da transfermarkt: 1 milione di euro. Nonostante ciò, adesso è altamente probabile che il Ct belga lo scelga come titolare per il proseguo dei Mondiali e, di conseguenza, la sua valutazione s'impennerà.
Questo 19enne di origini keniane è forse l'esempio esatto di quello che dovrebbe essere il mercato dell'Inter. Mentre si fa un gran parlare di Lukaku, ecco che ti spunta fuori questo giovanotto che gioca divinamente al calcio e costa pochissimo. Con questo non intendiamo asserire che l'attaccante del Chelsea sia improvvisamente diventato un brocco e che il baby del Lille sia il nuovo Ronaldo. Ovviamente. Ma è evidente che, in mancanza di grossi budget, va aguzzato l'ingegno. Va trovato il prospetto giusto sia per garanzie tecniche che per portata economica. E' l'unica strada per ricostruire un organico svilito dai tanti addii e farcito attualmente con troppi giocatori di medio cabotaggio. Rischiare per rischiare, a questo punto si scommetta su giovani e si investa forte su di loro, come accaduto per Juan Jesus, Kovacic e Icardi.
Meglio il Torres oggi o l'Origi domani? Dipende ovviamente dalle situazioni contingenti. All'epoca, ad esempio, fu certamente corretto – checché se ne dica – sacrificare Destro o Acquafresca per Milito e Motta. Servivano pochi tasselli per una super-squadra e i risultati sono lì a dimostrare la bontà delle scelte. Ma oggi le congiunture sono diametralmente opposte. E allora si tenga conto della lezione del giovane belga.