La nuova legge di Thohir
In un paio di settimane abbiamo visto cambiare l’Inter come non pensavamo fosse possibile. L’avvento del nuovo proprietario aveva portato ovviamente tante speranze e tante aspettative oltre che l’idea di un necessario cambiamento dopo anni di lavoro e vittorie che però cominciavano a diventare un peso più che un bel ricordo. Ma i cambiamenti non si vedevano. La presenza di Thohir a singhiozzo faceva storcere il naso ai più scettici ma anche ai più realisti. Come poteva non essere così? Come si può pensare di “comandare” una nave grossa, impegnativa e “anziana” come l’Inter dal timone di una nave posta dall’altra parte del mondo? Infatti era e rimane una cosa impossibile. Ma il dubbio consisteva nel capire se Thohir si stesse rendendo conto di tutto ciò e se aveva ben realizzato cosa è l’Inter per i tifosi, per Milano e in generale per il calcio mondiale. Qui si va al di là della partecipazione alla Champions, qui si parla di far ritornare credibile il nome dell’Inter, e per renderlo dominante all’estero si ha l’obbligo di farlo tornare importante all’interno dei confini nazionali, passo dopo passo.
Ci si aspettava qualche segnale da Thohir che tardava ad arrivare ma il 2014 ha fatto da “ponte” per l’attraversamento del nuovo presidente. Moratti ha ragione quando dice che Thohir dovrebbe essere più presente ma le sue continue dichiarazioni da “ex” (con tutta la stima dovuta al presidente più grande della storia dell’Inter insieme al padre Angelo) stonano leggermente con il suo “nuovo” ruolo da onorario. Insomma Moratti, pur restando possessore del 30% dell’Inter, dovrebbe stare più nell’ombra e esimersi dal dare consigli al nuovo “capo”. Non penso che tanti proprietari di azienda sarebbero contenti nel sentirsi consigliati o criticati a mezzo stampa dal predecessore che ormai quel ruolo non lo svolge più. Anche il discorso di riprendersi l’Inter mi sembra “rischioso”. Thohir ha investito molti soldi e fossi in lui mi arrabbierei molto a sentirmi ogni momento sotto giudizio da parte di qualcuno che in teoria non potrebbe decidere del mio destino dato che il proprietario dell’azienda sono io.
Thohir versione 2014 ha fatto la parte del “tifoso di maggioranza”, cioè ha soddisfatto gran parte delle richieste della curva Nord e del tifoso medio. Ha investito molti soldi per un top player e ha preso una decisone che secondo molti Moratti avrebbe dovuto prendere da tanto tempo: sostituire Marco Branca. I piccoli grandi passi di Thohir fanno capire che qualcosa si sta muovendo, certo la chiarezza è un’altra cosa ma la lampadina comincia ad accendersi. Quantomeno ora i tifosi dell’Inter possono sperare per un futuro migliore e per progetti più chiari e competitivi. Ma l’importante è che sia l’Inter di Thohir e che il proprietario nerazzurro vada dritto per la sua strada sperando nell’aiuto di chi gli sta vicino, amici, colleghi, consulenti, dirigenti ed “ex”.