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La prostituzione intellettuale ai tempi dell'Apache

di Fabrizio Romano

Attenti, che il Brigante spara. Non azzardatevi a dire che non rifiuterà l'Inter, perché Carlitos potrebbe non rispondere delle sue azioni. Ormai sembra che nel tornado di indiscrezioni, voci, offerte, rilanci, contatti, pranzi, cene e telefonate per Tévez ci sia soltanto un messaggio da far passare, ovvero: l'Apache rifiuterà l'Inter. Anche se Moratti dovesse offrirgli lo stipendio di Eto'o all'Anzhi. Sarà no, solo e soltanto no, perché Carlos vuole soltanto il Milan. E' nato con la maglia di Maldini addosso, narrano. Siamo pronti a sentirci dire, magari in una conferenza, che tifava per il Diavolo sin da bambino. Per quello, forse, ci dicono che con Ibrahimovic sarebbe la coppia d'attacco più forte al mondo. Se qualcuno si azzarda a dire come stanno le cose, la replica è pronta: tra poco ci racconteranno anche che Branca avrà chiamato il papà di Carlitos ricevendo un secco no. Perché Tévez è ormai un adepto rossonero.

E allora, secondo praticamente la quasi totalità dell'informazione, l'Inter starebbe trattando con il Manchester City giusto per perdere il proprio tempo. Perché tanto Moratti si è esposto pubblicamente per una manovra di disturbo, certo. Aggiungendo anche che ci sono margini di trattativa, ovviamente. Tutto per sfizio. Tutto per gioco, anzi giuoco, come direbbero in ambienti rossoneri. Ebbene, le cose non stanno così. Nessuno qui dice che Tévez arriverà all'Inter, ma nessuno qui dice che Tévez ha rifiutato l'Inter. Rifiutare è un verbo pericoloso, ne sa qualcosa Borriello. Il signor Tévez, innanzitutto, non ha mai parlato pubblicamente, né il signor Joorabchian da una settimana a questa parte, dunque da quando si è inserita l'Inter concretamente. L'Apache ha semplicemente fatto capire che preferisce il Milan, ma non ha mai detto che rifiuterà l'Inter a tutti i costi. Preferire è differente da rifiutare. Profondamente differente. Insomma, anch'io preferirei Messi a Tévez, ma mica rifiuto Carlitos.

Semplice dunque arrivare alle conclusioni della situazione attuale. A dispetto di quanto vogliono farci credere, per Tévez è tutto aperto. L'Inter sa che Tévez non rifiuta proprio nulla, ma semplicemente preferisce il Milan. E allora se i rossoneri non convinceranno il City con l'offerta adeguata e Carlos sarà messo davanti a un bivio, non rifiuterà l'Inter. Se poi Galliani alzerà l'offerta, allora sarà un altro discorso. E a quel punto sarà Milan. Eppure, proprio il signor Galliani ci ricordava solo qualche giorno fa che il Milan non avrebbe rilanciato e avrebbe insistito su quella proposta. Proprio come quando giurava ai giornalisti che Leonardo non sarebbe mai diventato l'allenatore rossonero. Ma questo non lo ricorda nessuno, svanisce nel nulla. Prepariamoci a un rilancio, ma non parliamo di rifiuti. Adesso tocca a loro, anche se sono indispettiti. Non si aspettavano il rilancio. Non si può toccare quel su cui loro han messo le mani, oltraggio. Anche mediatico, ovviamente.

E' un rifiuto, un no secco all'Inter, Tévez ha detto come prima parola quando è nato: "Maldini". Ah, e la vera foto con Galliani è quella che vedete accanto, non quella pubblicata dalla Gazzetta. In tempi di derby tutto questo diventa ancor più meraviglioso, dilagante. Addirittura, qualcuno ha detto che il (fantomatico) no di Carlitos sarebbe il suo primo gol rossonero in un derby. Incantevole. Magari vinceranno una delle due sfide, o forse entrambe. O forse no. Ma quel che resta è la prostituzione intellettuale. Anche ai tempi dell'Apache...


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