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La Supercoppa come scintilla, ma guai a snobbare l'Hellas

di Simone Togna

Simone Inzaghi, giustamente, sta preparando la sfida contro l’Hellas Verona senza voler sentire parlare più di tanto di Milan. Normale, scontato, giusto. Si deve necessariamente sostenere che la partita più importante sia quella contro i veneti, sebbene tutti sappiano che il confronto col Diavolo abbia un valore altissimo. In primo luogo ci si gioca un trofeo. Per molti potrà anche essere un portaombrelli, ma intanto battere i rivali cittadini significherebbe comunque rimpinguare la bacheca della Beneamata.

In più si deve sottolineare come nell’arco di ogni stagione ci siano degli incontri decisivi, che consentono di cambiare marcia, di capire di essere sulla strada giusta o anche, all’opposto, di distruggerti. E un derby dove in palio c’è un titolo sa tanto di occasione da dover sfruttare. Certo, sarebbe stato bello arrivarci con tutti gli uomini a mille (vale per entrambe le squadre, godere delle defezioni altrui è antisportivo e – consentitevi – un po’ da sfigati), ma non sarà così. Chissà però che dalle difficoltà non emergano nuove soluzioni, tipo Asllani che entra definitivamente nelle rotazioni che contano. Prima di concentrarsi però sulla gara di Riad serviranno come il pane tre punti contro l’Hellas. Per una questione pragmatica, per continuare a credere in uno Scudetto che oggettivamente sembra più che complicato e per arrivare emotivamente e psicologicamente pronti alla stracittadina.

L’Inter di oggi paga quel che è stato a inizio stagione. Un po’ come le colpe dei genitori che ricadono sui figli. Questo significa che i nerazzurri non possono permettersi alcuna pausa. Ecco perché, nonostante il match contro il Milan sia oggettivamente carico di più di un significato, battere l'Hellas è davvero importante. Anche perché ad oggi la narrativa nerazzurra non ne ha perdonata una ai protagonisti del club di Viale della Liberazione. È giusto lodare se le cose vanno bene e criticare, in modo costruttivo, quando vanno male. Sull’altra sponda del Naviglio invece sono tutti più buoni, talvolta sembra Narnia. Ma questa è tutta un’altra storia.


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