La trappola di "Calimero" Conte e quelli che ci cascano
"Eee ma che maniere! Qui fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero. Ma è un'ingiustizia però!". Sembra di ascoltare Antonio Conte. Ma è una trappola.
La storia del Napoli "piccolo e nero" fa sorridere e c'è pure qualcuno che ci casca. Quella di Conte è una mera e riconoscibilissima strategia comunicativa, peraltro già ampiamente abusata in passato: togliere il più possibile la pressione dai proprio ragazzi e montarla sugli avversari, in questo caso l'Inter. Il Napoli è tutto fuorché "piccolo e nero". Anzi: non c'è proprio nulla da stupirsi se è lassù, con un organico forte e pronto, privo di scommesse. In campo e in panchina. Dopo investimenti ingenti fatti dal club per rispondere ai desideri del Comandante.
L'anomalia era stata lo scorso anno, non questo. Checché ne dica il tecnico pugliese, la squadra è di grande livello e il fatto di giocare una volta a settimana concede anche la possibilità di non dover forzare rotazioni al contrario obbligatorie per qualche collega. Uno su tutti: Simone Inzaghi. L'allenatore dei campioni d'Italia deve inserire più uomini possibili nel turnover se l'obiettivo è quello di andare avanti su ogni fronte, senza rinunciarvi come - al contrario - ha fatto Conte con la Coppa Italia.
Giocare una sola competizione rispetto a chi invece è dentro a tutte quelle possibili è letteralmente un altro sport. E solo chi è incompetente o in malafede non è d'accordo. Profondità diversa delle rose? Così come l'Inter, anche il Napoli ha due uomini per ruolo. Poi si può discutere sulla qualità, ma è chiaro come il parco giocatori a disposizione di Conte sia più che sufficiente per lottare per un solo obiettivo.
In casa Inter, comunque, nessun alibi. Nessuno si è mai sognato di tirarsi indietro con dichiarazioni pavide. Inzaghi e i suoi sanno bene oneri e onori che ci sono in una piazza come quella milanese. Mentalità corretta per competere fino in fondo, poi vince solo uno. Ma diffidate di chi vi racconta il "miracolo Napoli" che è lì a giocarsi lo scudetto con l'Inter. Il punto di vista corretto è l'esatto contrario: va sottolineato come, nonostante tutto (mercato con due soldi, calendario folle, infortuni continui), ci sia l'Inter ancora agganciata al Napoli sul treno scudetto. Cosa né scontata né banale. Altro che Calimero...