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Le lacrime del Principe

di Guglielmo Cannavale

Forza, Diego. E' brutto vedere un campione in lacrime, dopo un grave infortunio. Ancora più brutto se quel campione si chiama Diego Alberto Milito. Ha pianto, Diego. Lacrime per il dolore e perché tutto si è fermato sul più bello, come d'incanto. Era appena rientrato da un altro infortunio, che l'aveva fatto star fuori per tutto il mese di gennaio. Poi era tornato in campo e aveva subito segnato, contro il Chievo. Perché quando gioca, il Principe segna quasi sempre. Ora però non potrà più giocare, almeno fino a giugno. 

Milito lotterà, lavorerà e ce la farà. La sua carriera non è finita ieri, potete scommetterci. Diego è caduto tante volte e si è sempre rialzato. Di infortuni ne ha avuti tanti, soprattutto negli ultimi due anni, ma è sempre tornato a segnare come prima. Si è sempre rialzato, anche dai momenti difficili. Perché Milito non è il campione sempre felice, sorridente e vincente, non è un supereroe. Diego è umano, ha sofferto, ha fallito. Poi ha vinto, gioito e trionfato. Era il 22 maggio 2010, la sua notte più bella. La serata più bella per tutti gli interisti. Milito ha coronato il suo sogno a 30 anni, dopo una carriera di alti e bassi. E a Madrid ha pianto, di gioia. Come gli interisti, sul tetto d'Europa grazie (soprattutto) a lui. Due gol in finale di Champions: un sogno, una favola.

E allora è normale, in una favola, che ci siano momenti brutti e momenti bellissimi. Le lacrime di gioia ora sono diventate lacrime di dolore. Milito non giocherà più in questa stagione e dovrà recuperare per la prossima. Intanto dovrà discutere con l'Inter la questione legata al contratto, in scadenza nel 2014. L'infortunio, i gol e la Champions non conteranno più: bisognerà prendere la decisione migliore per Milito e per l'Inter. Una scelta che sia un degno finale di una favola meravigliosa. Una storia d'amore che non finisce ieri, non finirà mai. I messaggi per il Principe sono tantissimi, da tutto il mondo. Anche da parte dei milanisti e dei suoi avversari. Milito non ci sarà nel derby di settimana prossima, lui che al Milan ha sempre segnato. 

Sarà dura per lui restare a guardare, non poter aiutare i suoi compagni e non aver la possibilità di far gioire i suoi tifosi. Quelli che l'hanno sempre amato, quando si è caduto e quando si è rialzato. Comunque vada, però, la storia non si cancella. E Milito è la storia dall'Inter. Da quel 22 maggio, da quelle lacrime di gioia. Nella gioia e nel dolore, perché il matrimonio del Principe con l'Inter non finisce qui. Comunque vada, la maglia numero 22 sarà sempre sua, di Diego Milito. Il Principe, mai così umano. 

Twitter - @GugliCannavale


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