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Lieto di non doverli ringraziare

di Fabio Costantino

Moratti nei giorni scorsi ha fatto intendere che una vittoria della Juventus contro il Milan non lo avrebbe infastidito, anzi. In altre parole, nell’anticipo serale il presidente avrebbe, per ovvi motivi, tifato non per una vittoria bianconera, ma per una sconfitta rossonera. È la stessa cosa, ma vista da angoli differenti fa molta differenza. Io invece, e so di andare controcorrente, sono contento che la Juve abbia perso, perché doverla ringraziare per un favore sarebbe stato insopportabile. Meglio che anche lei abbia ceduto il passo di fronte al Milan, perché riavvicinarmi ai rossoneri in testa alla classifica e dover dire grazie alla Juventus per questo sarebbe stato difficile da digerire. Non sono un folle, nell’economia del campionato uno stop del Diavolo sarebbe stato graditissimo per i colori nerazzurri.

Ebbene sì, almeno in un pareggio ho osato sperare, dopotutto dicevo tra me e me che la Juventus avrebbe estratto quel residuo di orgoglio che le rimaneva, facendo almeno valere il fattore campo. Invece no, ennesima vittoria milanista e, nella migliore delle ipotesi, sempre -5 dalla squadra di Allegri. Non mi sorprendo più di tanto, la Juve di oggi vale la meno persino di Lecce e Bologna, figurarsi del Milan. Anche un pareggio sarebbe stato grasso che cola, considerato l’andamento di questo torneo e i recenti risultati. Per questa ragione aumenta il mio rammarico per la a sconfitta dell’Inter all’Olimpico, uno 0-1 ancora inspiegabile, frutto nell’unico tiro nello specchio della porta da parte juventina. Un tiro che contro il Milan non è neanche arrivato. Imbarazzante, così come sono imbarazzanti quei tifosi che dento e fuori lo stadiio hanno scatenato l'inferno, inneggiando a Lippi e alla 'vecchia' dirigenza. Bravi, la restaurazione pre-Calciololi è proprio quello che ci vuole. Per la serie: ti piace vincere facile...

Il bello è che la dirigenza, invece di urlare il mea culpa per l’ennesima stagione fallimentare, spreca il suo tempo rivendicando scudetti del passato, starnazzando e puntando il dito contro altri club (l’Inter, ovvio). Tutto questo nella speranza di cosa? Di vedere i nerazzurri privati di un tricolore e farselo restituire? Solo fumo negli occhi dei tifosi bianconeri, per aizzarli e cercare di coprire le fesserie commesse anche la scorsa estate nella costruzione della rosa. Per la serie-bis: facciamo casino dirottando l’attenzione altrove, così evitiamo la gogna. È accaduto lo scorso anno, si sta ripetendo anche in questa stagione. E intanto la Juve continua a collezionare figuracce sul campo, dove si traduce tutto il lavoro della dirigenza. Complimenti.

Nel match contro il Milan, non si è visto proprio nulla. Come contro i nerazzurri, l’atteggiamento bianconero è stato da provinciale. Di diverso, solo il risultato. Da una parte Eto’o manda sulla traversa il pallone più facile della sua carriera, dall’altra Gattuso ciabatta di sinistro e trova Buffon (il numero uno al mondo? Siamo ancora sicuri?) impreparato. Due episodi che, in un contesto di provincialismo bianconero, influenzano pesantemente la lotta scudetto. L’Inter, però, e Leonardo continua a sottolinearlo, va avanti per la sua strada. Non guarda le altre partite, si concentra sulle sue e non si fa distrarre. Atteggiamento corretto. Poi, a fine campionato, si faranno i conti e, comunque andrà a finire, personalmente sarò contento di non dover ringraziare gli juventini. A prescindere.

P.S. - Non posso non complimentarmi con i ragazzi della Primavera nerazzurra di Fulvio Pea, che hanno conquistato la finale della Viareggio Cup. Loro sì che sono un esempio di carattere e di orgoglio...


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