Mancini in pressing, accontentatelo. E mostrate la nuova maglia al sig. Touré
Avete presente quando la mamma o la moglie ti consegnano il fogliettino con le cose da comprare per riempire il frigorifero di casa? Al maschio in questione scatta la smorfia in automatico perché le cose da comprare sembrano sempre troppe e difficili da trovare. In casa Inter c'è da riempire lo spogliatoio di Campioni e Roberto Mancini, già distributore di “pizzini” in campo, ha consegnato a Erick Thohir una lista della spesa da smorfia perenne. “Ci servono otto o nove giocatori”, ha detto senza scomporsi il Mancio rispondendo al suo ex compagno Luca Marchegiani che chiedeva lumi dalla tribuna di Sky nel dopo partita di domenica sera.
Mette pressione il tecnico nerazzurro, alterna con disinvoltura il concetto che rassicura ("Resterò al 100%") a quello che trasmette ai tifosi speranza, ma anche ansia, chiedendo alla società nomi importanti in entrata cercando però di non sacrificare quelli buoni di cui l'Inter dispone, Icardi e Kovacic in testa. “Non vendo sogni, ma solide realtà”, recitava un popolare spot pubblicitario, ma all'Inter la realtà rischia di scontrarsi con i sogni e con vittoria finale della prima. Purtroppo il club nerazzurro, come la maggioranza di quelli italiani, non può spendere come in passato e ogni volta che ti accosti al nome desiderato ti accolgono si con il sorriso, diamine sei sempre l'Inter, non manca magari la dichiarazione che illude, del resto San Siro è tra gli stadi più belli e importanti del mondo, ma poi arriva il preventivo e la trattativa si arena ancora prima di iniziare.
Soldi, servono tanti soldi più che le immagini dei trionfi del passato per convincere i campioni a scegliere l'Inter e le società di appartenenza a cederli. E questo, in regime di Financial Fair Play, la virtuosa trovata economica voluta dall'Uefa di Platini, che dovrebbe assicurare giustizia, ma che finora sembra invece accentuare ancor di più il divario tra sceicchi, emiri e comuni mortali. Altra controindicazione alla speranza che presto Mancini possa disporre di quanto chiede è che l'Inter, salvo ribaltoni non decisi dal campo, nella prossima stagione non sarà presente in Europa. Nemmeno in quella di serie B, alias Europa League, che già avrebbe fatto storcere il naso ai cosiddetti top player. Ma per tornare oltre confine e quindi incassare, serve la squadra competitiva, quella che chiede Mancini.
Coperta troppo corta quindi, come ti giri si sposta e tutto pare più difficile. Finora le uniche note liete vanno riscontrate nel vicinissimo rinnovo del contratto di Mauro Icardi, capocannoniere in coabitazione con Luca Toni del campionato appena concluso e che Mancini ritiene potenzialmente uno dei più forti centravanti del mondo. Contrariamente alle previsioni, anche Samir Handanovic sta pensando di dire sì alle proposte dell'Inter. Il portiere sloveno non è, a mio avviso, tra i più grandi della storia interista che tra i pali ha avuto quasi sempre dei fuoriclasse, ma è sicuramente, se motivato, ancora un guardiano della porta sopra la media. Fin qui il quadro descritto sembra inquietante, da “vorrei, ma non posso” e allora cerchiamo di riempire un po' il bicchiere per tornare a vederlo mezzo pieno.
Oltre agli input di Mancini, fanno sperare le prese di posizioni ufficiali di Erick Thohir. Il Presidente ha passato giorni non belli dopo articoli che ne mettevano in dubbio la buona fede nella gestione economica del club, ma a cui ha risposto punto per punto. In più il tycoon indonesiano ha assicurato il popolo nerazzurro come sia sua intenzione accontentare l'allenatore per costruire una grande Inter. E Mancini, pur ribadendo che serva una certa tipologia di giocatori per una stagione da primi tre posti, dice anche in maniera convinta che il Presidente lo accontenterà. Esiste dunque l'asso nella manica da gettare sul tavolo al momento opportuno? Speriamo. Ma comunque questo eventuale momento non dovrà essere posticipato più di tanto, visto che Mancini, sempre lui, nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Empoli ha detto che i giocatori richiesti devono arrivare prima possibile in modo da iniziare la preparazione estiva con le idee già ben chiare.
Intanto domenica sera è terminato il campionato con la rocambolesca vittoria sull'Empoli. Evitato il preliminare di Coppa Italia, evviva. Un Cittadella va bene, due no. Icardi ha fatto doppietta salendo in cima alla classifica dei bomber, Palacio ha dimostrato di essere ancora un genio del calcio, la solita difesa che non difende ha confermato che forse la rifondazione debba partire proprio dal reparto arretrato. La nuova maglia, bellissima perché è come le vecchie, con le strisce nere e azzurre, è finora il primo grande acquisto. Mostriamola bene, portiamola magari in sede di trattativa. Facciamola vedere al signor Yaya Touré e convinciamolo a indossarla. Putroppo non basterà se non sarà accompagnata da ricchi assegni. Mancini preme, accontentatelo.