.

Mancini-Mourinho, da che parte state?

di Filippo Tramontana

Non ci sono dubbi che sull’asse Mancini-Mourinho l’Inter abbia costruito la sua leggenda. Con i due mostri sacri sulla panchina nerazzurra l’Inter ha scritto pagine indelebili nella sua storia. Cinque scudetti consecutivi conditi da varie coppe nazionali e culminate con il Triplete del 2010. Ma ha fatto bene il Mancio a dire che il Triplete è anche merito suo? Io penso che entrambi siano stati decisivi nella costruzione di una grande squadra. Il merito del Triplete è esclusivamente da attribuire a Mourinho per come la vedo io ma non si può negare che molti giocatori presenti in quella grande squadra siano stati “scoperti” da Mancini. Mourinho ha saputo completare il lavoro del suo predecessore e a far fare quel salto di qualità decisivo che per vari motivi non era riuscito al Mancio.

Ben sei giocatori titolari nella magica notte di Madrid sono stati scoperti e valorizzati da Mancini. Julio Cesar era un portiere sconosciuto a molti ma il tecnico di Jesi lo ha voluto a tutti i costi pagandolo zero e facendogli prendere il posto di un certo Toldo (non proprio uno qualunque) retrocesso a dodicesimo in favore del brasiliano. Poi ci sono Maicon, Samuel, Chivu, Cambiasso (che Mancini prese dal Real in scadenza di contratto preferendolo al costosissimo Davids) e Stankovic, pupillo dell’attuale tecnico del Galatasaray. Mou ha completato questo fantastico parco giocatori con gente del calibro di Eto’o, Pandev e Milito oltre al preziosissimo Thiago Motta. Possiamo dire che Mancini ha preparato per Mou un terreno fertilissimo su cui costruire successi ancora maggiori.

Rimango del parere che i due tecnici siano stati fondamentali per i successi dell’Inter ognuno con i propri modi e i propri meriti. Mou arrivato nel 2008 ad Appiano ha rivoluzionato il modo di vedere le cose, non solo della squadra ma anche di chi ci lavorava intorno, dal magazziniere per arrivare addirittura al presidente. Mancio invece ha creato un suo staff mettendo tutti in riga e creando un ambiente pronto per ripartire verso successi per anni sconosciuti ai tifosi dell’Inter. In sintesi penso che i successi di Mou siano solo ed esclusivamente suoi, ma non si può togliere a Mancini il merito, oltre che di aver vinto molto e bene in Italia, di aver preparato il terreno ad un allenatore vincente e determinato come Mourinho. Il dato di fatto più importante è che comunque entrambi rimarranno indelebili nei cuori dei tifosi nerazzurri, ognuno con le proprie vittorie e con il proprio carattere perché, c’è da dire, che come hanno saputo vivere e difendere loro l’Inter non lo ha saputo fare nessuno. Forse per questo sono stati in grado di vincere così tanto dove pochi sono riusciti su quella scottante panchina.


Altre notizie
Domenica 15 dicembre