Mancini, Podolski e Shaqiri per un'Inter dal fascino europeo
La musica è cambiata e non solo sul campo. Aspetto però a giudicare in definitiva l’aspetto tecnico della situazione. Mancini, è evidente, sta facendo un grande lavoro, la squadra gioca e ha carattere ma per sbilanciarmi su questo argomento aspetto che arrivi anche la continuità di risultati. Ma è indubbio che con l’arrivo dello stesso Mancini, del campione del mondo Podolski e del “genietto” Shaqiri l’Inter abbia acquistato una dimensione assolutamente Internazionale (non a caso…).
Con tutto il rispetto per l’ex allenatore Mazzarri e per gli acquisti estivi di buona qualità l’arrivo degli ultimi due giocatori hanno dato all’Inter una credibilità importante a livello europeo. Non sto qui a raccontare la rava e la fava su Poldi e Shaq, li conoscono tutti ma porrei invece l’accento sulla loro scelta di abbracciare la tanto denigrata causa interista. "Ho avuto anche altre offerte, ma la mia volontà è sempre stata chiara. Il mister mi ha presentato il progetto, le sue parole mi hanno convinto e ora voglio aiutare il club a tornare ad alti livelli. Nonostante altre opportunità, ho voluto sempre e solo l'Inter. La Juventus, certo, era una delle opzioni. Io però ho voluto solo l'Inter”. Parole e musica oggi in conferenza stampa di Shaqiri. Ha voluto l’Inter, ha voluto Mancini.
Già Mancini, cominciamo a considerare l’importanza di questo allenatore al di là del suo palmares e delle sue grandi capacità tecniche. È un trascinatore e una calamita per i giocatori di talento e di livello. Mancini ha spostato gli equilibri di un ambiente elevandolo a un livello superiore. Però chissà perché in Italia non si pone l’accento sul grande lavoro dell’Inter sul mercato. Shaqiri ha preferito l’Inter a mezza Europa, Podolski non ha mai avuto dubbi dopo la chiamata di Mancio e ora Lucas e Suarez sognano solo il nerazzurro. Ma in Italia è così, si rosica per il buon lavoro degli altri e allora sotto con i “ma dove li trovano i soldi?”, “ah ma prima o poi il fair play finanziario li inchioderà” e chi più ne ha più ne metta. Mancini da lupo di mare qual è ha sgonfiato ogni polemica con un “per ora abbiamo solo preso giocatori in prestito”. Touchè.
Ora l’Inter ha un brand diverso e anche chi gioca in campionati più importanti del nostro se ne è accorto. L’Inter sta riportando una squadra italiana ad essere meta ambita per le stelle straniere che si abbassano gli ingaggi solo per sposare il progetto MancInter. Così si respira aria nuova.