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Mancio-Conte, e ora?

di Filippo Tramontana

Ho sentito per anni parlare di Mancini con grande scetticismo. La considerazione nei suoi confronti in Italia come allenatore non è mai stata all’altezza dei suoi risultati. Il Mancio vinceva scudetti su scudetti eppure non bastava. Emigrato in Inghilterra ha vinto ancora portando il titolo della Premier nell’altra sponda di Manchester dopo 45 anni (guarda il caso proprio come l’Inter con la Champions...) con l’aggiunta dell’FA Cup l’anno prima (42 anni dopo l’ultima). Eppure Mancini, secondo molti, era un incompiuto perché in Champions non riusciva a vincere.

Si diceva che con quell’Inter era facile portare a casa gli scudetti, troppo forte per tutti, non si trovavano avversari degni. Quante parole al vento. Per carità sono opinioni e ognuno la può pensare come vuole, però ci vorrebbe un pizzico di coerenza in più. Mi spiego: vorrei che lo stesso metro di giudizio fosse ora usato per Conte. Come si giudica una squadra fortissima che in un girone abbordabile esce per mano del Galatasaray con soli 6 punti in classifica? Sia chiaro, per quello che mi riguarda sto parlando di due grandi allenatori, gente capace di gestire situazioni difficili e vincere scommesse quasi impossibili.

Conte vince in Italia con una squadra nettamente superiore alle altre, così faceva Mancini che vinceva con un’Inter fortissima e con una Roma come avversaria molto insidiosa. Fino a ieri ho solo archiviato giudizi positivi per il lavoro di Conte, giudizi che sposavo e che anche ora sposo in pieno, ma perché Mancini non ha avuto la fortuna di ricevere lo stesso trattamento? I più maliziosi potrebbero pensare che probabilmente la maglia che ha indossato e la causa che ha sposato in Italia da allenatore non andava a genio a qualcuno e, dice il saggio: “a pensar male spesso ci si azzecca”.

Comunque bisogna ora arrendersi e fare i complimenti al tecnico del Galatasaray. Mancini ha accettato una sfida difficilissima, in Turchia con una squadra data per morta da tutti. Si può tranquillamente dire che la sfida è stata vinta con carattere, grinta e, perché no, un po’ di fortuna che non guasta mai. La sua squadra, che di fenomeni non è certo composta, ora si trova tra le migliori 16 d’Europa e ha eliminato la regina d’Italia. Forse per il Mancio può essere una rivincita. Noi da interisti intanto gli facciamo i complimenti e chissà che questa impresa non gli dica bene anche per la panchina futura della nostra nazionale.


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