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Maneggiarli con cautela

di Luca Pessina

Momento buio in casa Inter. L’umore è ancora decisamente nero nell’ambiente nerazzurro dopo la batosta contro la Fiorentina, un vero incubo soprattutto dopo la pessima prestazione casalinga contro il Cagliari di Zeman (resuscitato a San Siro dopo essere stato a un passo dal baratro). Ci si aspettava una reazione, che non è mai arrivata. E così le certezze, le poche che c’erano, ora sono già state messe tutte in discussione, come la guida tecnica di Mazzarri (forse frettolosamente) che contro il 'suo' Napoli dovrà mostrare finalmente la sua "Inter da battaglia", chiamata a gran voce dall’allenatore nelle scorse settimane, ma solo nelle conferenze pre-gara. 

In un contesto del genere è stata una vera e propria mazzata l’infortunio occorso a Pablo Daniel Osvaldo, arrivato all’Inter da alternativa di lusso, ma diventato subito il vero e proprio trascinatore della squadra da inizio stagione. Uno stiramento che esilierà l’ex Roma dai campi per più di un mese. Di per sé nulla di strano, uno stiramento, niente di grave o improbabile nell’economia di una stagione fitta di impegni. In casa Inter però il tutto è stato elevato all’ennesima potenza vista la penuria di attaccanti. Tre infatti sono i profili che componevano il reparto avanzato a fine mercato. Numero identico, per esempio, a quello delle competizioni a cui i nerazzurri partecipano (con velleità di competere in tutte fino in fondo). Una leggerezza da parte di staff tecnico e dirigenziale. È bastato infatti un solo infortunio per far scattare l’allarme rosso. E anche l’esperimento Guarin seconda punta pare decisamente più dettato dalle contingenze che non da un progetto tecnico specifico vero e proprio (viste le poche occasioni concesse al colombiano nel ruolo, a cui si addice ancora poco). E se gennaio resta ancora lontano, ma probabilmente diventerà ancora di salvataggio per porre rimedio alla falla offensiva, tutti i mali potrebbero non venire per nuocere, almeno per i baby fenomeni della Cantera. Quei Puscas e Bonazzoli che segnano a raffica e stanno trascinando la Primavera dell’ottimo Vecchi. 

Due giovanissimi che da inizio stagione hanno messo assieme 16 gol (Puscas ben 10 in 4 gare, uno ogni 35’, e Bonazzoli 6 in 4 presenze tra campionato e coppa, uno 53’). Numeri spaventosi, mai visti nemmeno nel settore giovanile, due possibili assi nella manica per WM da affiancare ai soli Icardi e Palacio, con il Trenza non ancora al top (e già ad agosto l’argentino soffriva per i problemi alla caviglia, senza che si sia pensato mai concretamente a un ulteriore innesto sul mercato). 

Una chance doverosa, ma restano due le possibili valutazioni del caso. Una situazione da analizzare con la massima attenzione, visto il potenziale di questi talenti. Da una parte finalmente verrà premiato il grande lavoro del settore giovanile nerazzurro, che sforna da anni ottimi prospetti (molti si stanno mettendo in mostra in altri club di A). Minuti in campo che Puscas e Bonazzoli si sono guadagnati a suon di gol, magari meritando già in qualche occasione di essere buttati nella mischia (specialmente il rumeno) per rompere il ghiaccio con il calcio dei grandi, possibilmente con la gara in discesa. E poi c’è una linea societaria, dettata da Thohir, per iniziare a vedere in prima squadra qualche giocatore cresciuto in casa, anche solo come contorno ai cosiddetti “campioni”. 

D’altro canto puntare sui giovani in un momento d'emergenza infortuni potrebbe essere un rischio, prima di tutto per loro. Finora sono stati infatti chiamati in panchina da WM soltanto una volta a testa in A e nessuna in Europa (con il solo Bonazzoli in lista Uefa), senza racimolare nemmeno un minuto di gioco. Un inserimento che non sarebbe quindi graduale e soprattutto non nel contesto ideale per un classe ’96 e un ’97. Perché con un sistema rodato anche il peso sulle spalle di questi talenti non sarebbe eccessivo e ci sarebbe spazio per vederli all'opera con più leggerezza. Solo con un inserimento graduale i giovani rendono al meglio nella stragrande maggioranza dei casi. Al contrario, pensare che loro possano già regalare reti e punti a questa Inter sarebbe ingiusto, per quanto non impensabile, visto il grande talento e personalità, che nessuno mette in discussione.

E così la crisi dell’Inter, a cui si aggiunge l’emergenza attacco, vedrà una situazione particolarmente delicata da gestire per WM e i suoi. Puscas e Bonazzoli si trovano in rampa di lancio. Spetta al club decidere il modo giusto per inserire e far rendere al meglio i due veri gioielli della Cantera. Per evitare di incorrere nell’errore di bruciare troppo presto questi prospetti. E magari non avere rimpianti nel vederli, in futuro, segnare a raffica altrove, anche in avversarie dirette. Delle storie, in fondo, già viste...


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