Memoria storica, maneggiare con cura
La via di mezzo è sempre quella giusta. Almeno così dicevano i vecchi saggi. Non vogliamo fare la figura degli eterni insoddisfatti, di chi si diverte a criticare, se prima accusavamo Erick Thohir di troppo attendismo adesso non vorremmo però che al contrario il Tycoon indonesiano si facesse prendere dalla fretta di rottamare tutto e tutti e tirare una grossa linea sul passato dell’Inter. Nelle ultime stagioni sono stati fatti tanti errori, un po’ a ogni latitudine dell’universo nerazzurro ma qualcosa di positivo c'è, qualche intuizione grida vendetta di fronte alla voglia di azzerare tutto.
Una memoria storica ci vuole, soprattutto all’interno dello spogliatoio. Secondo le ultime voci infatti quasi tutti i senatori, da Zanetti a Milito, da Samuel a Cambiasso, sono dati in uscita e al momento non hanno ancora parlato del loro futuro e dei contratti in scadenza a giugno. La linea del cambiamento è la strada intrapresa dalla nuova Inter all’indonesiana, Vidic è ormai nerazzurro, si punta Sagna e altri giocatori di alto profilo in scadenza, però non si può neanche pensare di pensionare contemporaneamente tutti gli ultimi reduci del Triplete. Qualcuno li ha spesso accusati di essere troppo ingombranti, di comandare, altri li hanno spesso presi come capro espiatorio quando le cose non andavano ma se anche gli anni aumentano e le gambe scricchiolano, la loro esperienza è spesso fondamentale, come ha dimostrato ad esempio Walter Samuel nell’ultimo mese.
Sembrava vicino al ritiro, ha sfiorato la Fiorentina nell’ultimo mercato di riparazione ma poi il Muro è tornato, si è ripreso una maglia da titolare e ha ridato sicurezza a tutta la squadra, ad Handanovic, Rolando e Juan Jesus, trasformando una difesa che si era persa per strada in un reparto sicuro e affidabile. Milito è ancora lontano dalla condizione migliore, dopo un anno a combattere con l’infortunio più grave della sua carriera ha bisogno di minuti, di partite, di giocare. Non tornerà mai il Principe del Triplete, con le sue sterzate ubriacanti, ma sicuramente non ha dimenticato come si fa a segnare. Per Zanetti e Cambiasso parla la storia. Il Capitano ha faticato per tornare il prima possibile - forse troppo presto - dall’infortunio al tendine d’Achille ma anche lui si è reso conto che il calcio va veloce, non ti aspetta, non ti dà la possibilità di recuperare in tranquillità. Dovrà aspettare la sua occasione e poi prendere la decisione migliore.
Cambiasso era partito alla grande, stupendo addirittura Mazzarri, poi ha avuto un leggero calo fisico, complice anche qualche acciacco. Adesso deve recuperare terreno su un Kuzmanovic positivo ma non trascendentale per riprendersi il suo posto in mezzo al campo. Se anche il mondo è pieno di incentivi alla rottamazione forse è meglio seguire Orazio e la sua aurea mediocritas, la giusta moderazione, prendere tempo, riflettere, prima di prendere qualsiasi decisione. Forse anche per questo Erick Thohir ha voluto posticipare l’incontro con Javier Zanetti. Le leggende nerazzure vanno maneggiate con cura, MR. Th questo l’ha capito.