Metti Hakimi. Togli Hakimi
"Metti la cera, togli la cera. Metti la cera, togli la cera". E così all'infinito. O meglio... fino al colpo "della gru" che stende Johnny e vale premio e rispetto. Questa è la storia di Daniel LaRusso e del maestro Miyagi che tutti noi conosciamo. The Karate Kid - Per vincere domani. "Metti Hakimi, togli Hakimi. Hakimi positivo, Hakimi negativo". E così da giovedì fino a sabato. The Inter Kid - Per vincere domani. Ed effettivamente vittoria fu, quantomeno contro il Genoa. Effettivamente dopo "Hakimi sì, Hakimi no. Togli Hakimi, metti Hakimi". Un allenamento che a Conte è servito ben poco, specie con il Borussia, a poco più di due ore dalla gara. A Conte quanto all'Inter, orfana all'improvviso del suo nuovo gioiellino, diventato improvvisamente il problema numero uno, dal punto di vista mentale più che tecnico-tattico. "Al mattino si è allenato con noi, il pomeriggio alle 5 il dottore e Oriali mi hanno bussato in camera per dirmi che era negativo-positivo" ha dichiarato Conte in conferenza post gara contro il Genoa. A conferma del danno irreparabile che sarebbe potuto accadere in caso di positività accertata. Lo stretto contatto intercorso tra il 2 interista e il resto dei compagni fino alle cinque di pomeriggio del mercoledì sarebbe potuto essere una bomba esplosa nel bel mezzo dello spogliatoio nerazzurro. "Con tutte le ripercussioni della situazione - precisa Antonio ai microfoni - perché c’è da tranquillizzare l’ambiente e i calciatori: chi era stato vicino era preoccupato. Abbiamo cercato di minimizzare nella gravità della situazione per concentrarci sull’evento sportivo". Evento chiaramente, ancora una volta, destabilizzato dalle contingenze. Imprevisti ai quali è necessario abituarsi, come agli stadi vuoti, alla distanza di sicurezza e all'imprevedibilità del tutto.
"Però è successo qualcosa di troppo strano..." aggiunge il leccese, che nella sua versione pacatamente angelica, liquida il discorso con un "per fortuna il ragazzo è negativo. Dispiace perché comunque vorresti non avere questo tipo di imprevisti". Bingo. Angelico sì, ma scemo no. E Conte centra l'obiettivo meglio di quanto siano riusciti i suoi nell'agguantare la vittoria contro i tedeschi, successo scivolato via che stava addirittura per diventare sconfitta. E giù con le solite massacranti critiche, quelle che non tengono mai conto del contorno, che contorno stavolta non era.
"Una logica verrà trovata più avanti" precisa Marotta nel pre-gara col Genoa, quando "pur senza accampare alibi" - per rifarci alle sue parole - "l'epidemia qualche scompenso l'ha creato". Più di qualche oseremmo dire, ma ad osare è pure Marotta che infatti parla di delusione e rammarico "per le decisioni che si sono dovute subire", decisioni che hanno certamente lasciato l'amaro in bocca per una penalizzazione a gratis che complica per ovvi motivi i giochi, e non solo quelli strettamente legati alla partita. Il pari casalingo contro il Gladbach, corroborato dalla vittoria dello Shakhtar in casa del Real, alzano il livello di difficoltà della strada da percorrere dall'Inter in Champions. "La Uefa dovrà essere più precisa in futuro" tuona l'ad del club nerazzurro, che secondo la Gazzetta dello Sport sta valutando tutte le opzioni del caso per con l'intenzione di inoltrare "le proprie rimostranze alla Uefa" come si legge nell'edizione di ieri. Rimostranze che però non renderanno quanto perso mercoledì scorso contro il Borussia.
In campo però comanda Conte e l’aspetto sportivo deve prendere il sopravvento, esattamente come al Ferraris, dove è arrivata una vittoria che galvanizza la squadra di Antonio Conte alle prese con le varie (de)pressioni, esterne più che interne, in attesa di recuperare il mezzo passo falso fatto in casa contro il Borussia Monchengladbach. Domani toccherà già allo Shakhtar, vittorioso 3-2 al Valdebebas, e nella speranza di mettere via la cera degli scivoloni, Conte "mette Hakimi" auspicando nel colpo della gru.
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