Milan e Lega Calcio? Mi torna in mente quella frase di Andreotti...
Negli ultimi giorni ho ricevuto diverse mail che attaccavano il mio ultimo editoriale, nel quale ho posto l'accento sulla fantasiosa interpretazione del regolamento da parte di Rosetti in occasione di Bari-Inter, e sul fatto che sia falso sostenere che l'Inter venga favorita dai fischietti. Il mio discorso era incentrato sulla mancata espulsione di Bonucci, una decisione automatica in talune circostanze, che l'arbitro di Torino ha preferito non prendere, favorendo di conseguenza i pugliesi. Sui rigori, per quanto io mantenga una certa posizione, ho scelto di non espormi troppo, perché un penalty è sempre e necessariamente frutto di interpretazione, pregio e difetto dello stesso regolamento. Punto, non voglio insistere sul discorso perché aprirei dibattiti che non condurrebbero ad altro che chiacchiere da bar o dietrologie fuori luogo e totalmente infondate.
Passo dunque a un altro tema caldo, il cosiddetto caos calendari. Posso capire che al Milan giocare contro l'Udinese in Coppa Italia avrebbe procurato non pochi grattacapi a pochi giorni dal derby, e per consentire a entrambe di prepararsi al meglio alla super sfida sarebbe stato ideale riposare. Ma se un calendario è stato stabilito, non è corretto cambiarlo. Le regole non si modificano a partita in gioco, salvo situazioni inderogabili. Tra queste, la par condicio pre-derby, francamente, non credo possa rientrare neanche con un imponente sforzo di immaginazione. L'Inter giocherà il quarto di finale contro la Juventus la prossima settimana, perché determinate esigenze hanno imposto quella soluzione. Allo stesso modo, tempo fa si è deciso che il Milan avrebbe giocato la settimana precedente, anche perché San Siro, sempre per regolamento (salvo situazioni di emergenza), così come tutti gli altri impianti di calcio, non può ospitare due partite nel giro di due giorni. In questo modo si rischia, nella fattispecie, di influenzare pesantemente il corretto svolgimento di Inter-Juventus, che merita di disputarsi su un terreno fresco e riposato. Non sarà così, invece. Senza contare che Fiorentina-Milan di campionato, che solo prima delle festività di fine anno è stata fissata per mercoledì 27 gennaio, è stata rinviata addirittura di un mese. Una buona opportunità, per il Milan, di rifiatare dopo il gravoso impegno della stracittadina, e non rischiare così di perdere punti per strada.
Diceva Giulio Andreotti: "A pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia mai". Ecco, in tutta questa faccenda da parte nerazzurra è inevitabile pensare male, perché la Lega Calcio ha creato i presupposti affinché il Milan possa disputare nelle migliori condizioni il derby decisivo nella corsa scudetto. Calpestando, in pratica, decisioni che lei stessa aveva preso precedentemente. Non dico, come ironizza Oriali, che Galliani abbia ancora un peso determinante in Lega, ma di certo non sta antipatico a nessuno da quelle parti, o quanto meno ha lasciato buoni ricordi. Ormai la frittata è fatta, inutile insistere. Non ho paura di questo derby tanto da appellarmi a sospette manovre di calendario, il Milan può riposare quanto crede per farsi trovare in forma. Alla fine vincerà la squadra migliore. E se la legge non scritta verrà bypassata domenica prossima, non sfuggirà alla sua concretizzazione a fine campionato. Per quanto importante, la stracittadina non assegnerà a nessuno questo scudetto. Però quello che più mi infastidisce è il modo in cui questa situazione è stata gestita, lascia quasi pensare che si cerchi di rendere difficile la vita alla squadra più forte (e di conseguenza antipatica), quella che da settimane, o meglio da anni è al vertice della classifica di Serie A (con merito, come testimoniano gli Oscar del Calcio consegnati ieri). Forse, però, è meglio prendere il tutto con filosofia, magari con un pizzico di ironia come fatto da Mourinho a confronto con Beretta: "Eto'o è in Coppa d'Africa e al centrocampo dell'Inter mancano quattro giocatori infortunati. Si può spostare il derby ad aprile?". Una perla.