Mou e il coraggio di dire la verità
Il coperchio è saltato. Sono stati sufficienti due giorni di polemiche per far esplodere Josè Mourinho, che ha raccolto in pochi minuti tutti i mali del nostro calcio, almeno a suo dire. I discorsi che hanno fatto seguito a Inter-Roma sono stati mal digeriti dall'allenatore portoghese, che ha approfittato della vetrina concessagli dalla Coppa Italia per dire la sua senza mezze misure, com'è solito fare. Nessuno si è salvato dal suo tornado: Spalletti, Ranieri, il Milan, la Roma, la Juventus. la cosiddetta "prostituzione intellettuale", come Mou l'ha definita, è una tendenza troppo marcata che danneggia l'Inter, colpevolizzata oltre misura ogni volta che accade qualcosa indipendente da lei (errori arbitrali, per esempio).
E le altre squadre non vengono avvantaggiate? La Roma è solo una vittima? La Juventus non ha fruito di errori da parte dei fischietti? E il Milan, che si è lamentato dopo il derby per un gol la cui irregolarità non è tuttora ufficiale? Cosa dovrebbero dire le piccole, che spesso e volentieri si trovano a ingoiare rospi amari, a causa di sviste arbitrali che vanificano i loro sforzi in campo? Mourinho non ci sta, nei confronti della sua squadra e dei suoi ragazzi c'è un clima di manipolazione, i media amplificano ogni episodio che favorisce i nerazzurri e lo sbattono in primo piano gridando allo scandalo. Cosa che, puntualmente, non avviene quando si tratta di altri colori sociali... In tutti gli stadi si leva alto il coro "Siete come la Juve", ogni volta che l'Inter va in trasferta. Le tifoserie assorbono l'esasperazione creata ad hoc da determinati organi di informazione e la tramutano in violenza verbale contro gli interisti. Chi mai avrebbe potuto solo ipotizzare un simile paragone anni fa?
Mourinho non accetta tutto ciò, deve difendere la sua squadra, i suoi giocatori, lo stesso Balotelli che solo fino a qualche settimana fa era stato messo in castigo per il suo comportamento. Basta sparare a zero contro questo ragazzo, il suo carattere è sempre stato noto a tutti. Solo che oggi è un motivo in più per attaccare i colori nerazzurri. Possibile che il vantaggio in classifica dell'Inter sia giustificato solo dai favori arbitrali? Il valore della squadra non conta nulla? Il talento di Ibrahimovic, la dirompenza di Maicon, lo spirito di sacrificio di Zanetti, il tempismo di Samuel e la reattività di Julio Cesar (definito il miglior portiere del mondo solo qualche giorno fa) sono nulla a confronto di sviste umane? Pensarla diversamente, ha ragione Mourinho, è sintomo di una manipolazione delle menti da parte di chi non accetta l'esito del campo.