Mou torna a essere un manager. Al 100%
Fine del teatrino. In tarda serata è stato il sito ufficiale dell'Inter a calare il sipario sul caso Mourinho, trasformando il 99,99% in 100%. Lo Special One sarà l'allenatore dell'Inter anche l'anno prossimo, e forse ino al 2012, dal momento che il contratto triennale è stato prolungato per un'altra stagione, molto probabilmente con un ritocchino dell'ingaggio. Viene da chiedersi, però, il motivo del fiume di polemiche che ha inondato l'ambiente nerazzurro fino a ieri, quando Massimo Moratti, poche ore prima dell'annuncio ufficiale del rafforzamento del rapporto di lavoro tra le parti, si definiva infastidito (infuriato, la parola giusta) dal comportamento del suo allenatore. Quel margine di dubbio, per quanto minimo, non andava giù al presidente, convinto di aver fatto tutto il necessario per assicurarsi la fiducia di Mourinho. Un paradosso, considerando che solitamente è un allenatore che spera di avere la fiducia del proprio datore di lavoro. Ma stiamo parlando di Mou, e non esiste nulla di convenzionale...
Per quanto il ritocco ci sia stato, difficilmente è stato questo aspetto a convincere Mourinho a prolungare. I 9 milioni a stagione erano più che sufficienti per consentirgli di pagare i conti a fine mese. Per questo probabilmente il portoghese ha chiesto altre garanzie alla società per ignorare le sirene provenienti dall'estero. Tra queste, verosimilmente, una maggiore libertà manageriale, in stile british, che gli consentirà di avere un'importante voce in capitolo sulle strategie di mercato societarie. Anche perché la voce su qualche incomprensione con Branca avrebbe un fondo di verità e le recenti parole spese sugli acquisti di Milito e Motta ("Giocatori voluti dalla società") tradiscono una bassa sintonia con le manovre di mercato nerazzurre. Mourinho vuole dunque tornare a essere un manager, non solo allenatore, figura che in Italia non esiste e che lui stesso potrebbe importare. Sarà lui a vagliare ogni operazione nella campagna acquisti e sarà sempre lui a muoversi anche con terze parti per trattare i giocatori. Tra questi, probabilmente, torneranno a figurare i suoi pupilli Deco e Ricardo Carvalho, che Mou vorrebbe nella nuova Inter nonostante qualche perplessità in seno alla società di Corso Vittorio Emanuele. Dove, tra l'altro, l'ultima esperienza simile con un allenatore non fu proprio fortunata (Marcello Lippi chiese totale libertà nel mercato e andò a pescare alcuni fedelissimi ai tempi della Juventus, con alterni risultati).
Il tecnico avrà l'ultima parola anche sulle cessioni, e la lista dei partenti verrà confermata dopo una serie di colloqui con i giocatori definiti in esubero. Non ci sarà nessun gesto di riconoscenza e Moratti non seguirà le ragioni del cuore: chi è di troppo, farà le valigie. Per quanto riguarda le struture di Appiano Gentile, il portoghese sarà accontentato e l'Inter seguirà i suoi dettami per modernizzare il centro Angelo Moratti. Inutile sottolineare che anche il club ha chiesto garanzie a Mourinho, per esempio cercare di vincere la Champions. Ma al di là dell'impegno, nessun uomo può assicurare certi successi. Può però continuare a lavorare per riuscirci, e questo è un buon punto di partenza.